55 milioni  in vent’anni. Una cifra che la dice tutta sul buon cuore dei cittadini vicentini, che quando c’è da spendersi per il volontariato, non si tirano mai indietro. Massiccia partecipazione dei sindaci all’incontro organizzato ieri dall’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza che ha voluto riunire in occasione del ventennale della sua fondazione (1994-2014) tutti quei Comuni che nel corso degli anni si sono gemellati con questa importante fondazione.

 

 

Durante la serata,  che si è tenuta all’Hotel Viest di Vicenza, e presieduta dall’attuale presidente Stefania Fochesato, i sindaci dei 128 comuni gemellati, presenti per più del 50%, hanno potuto ascoltare nel dettaglio le importanti innovazioni nella ricerca di oncoematologia pediatrica svolte dalla Onlus nel corso dei 20 anni. Beneficiata nel suo nascere da importanti donazioni filantropiche, la Città della Speranza ha via via incrementato la sua disponibilità con le piccole donazioni dei privati, che hanno trovato in questa associazione una chiarezza di obiettivi cara a tutti: la guarigione di bambini malati affetti da tumore, patologia in aumento, come testimonia la dott.ssa Chiara Messina, e la più diffusa causa di morte dopo gli incidenti tra i bambini da 0 a 15 anni nei paesi industrializzati.

 

Particolarmente interessanti i contributi offerti dalla voce dei ricercatori che hanno illustrato non tanto i loro risultati in ambito di neoplasie infantili e di medicina rigenerativa ma il loro rigore e la determinazione con cui questi vengono perseguiti. “I risultati vengono pubblicati in rete a livello mondiale – ha affermato la dottoressa Messina –  e se una ricerca è valida viene messa a conoscenza di tutta la Comunità scientifica, perché la medicina non è una scienza esatta, e tutti abbiamo bisogno di confrontare i risultati delle ricerche”. Grazie a questo importante interscambio – ha concluso il medico –  nel 2015 un adulto su mille sarà un bambino guarito dal tumore”.

 

Molto interesse ha destato nei primi cittadini l’elenco delle buone pratiche messe in campo per raccogliere donazioni per questo importante progetto di ricerca, tra cui gli ormai famosi “Guinnes” organizzati dal dottor Stefano Bellon per raccogliere fondi, come il posizionamento di una piscina in Prato della Valle per la realizzazione di una staffetta agonistica, che per lo scienziato è senza alcun dubbio metafora della ricerca medica: “Ogni persona porta un peso, proprio come il bambino e la sua famiglia. Anche il nostro lavoro è un enorme, immenso gioco di squadra”.

 

Il “past president” Franco Masello ha inoltre voluto lanciare un guanto di sfida prontamente raccolto dai primi cittadini: “Voi sindaci dovete essere i garanti nei confronti di tutte le iniziative di volontariato che vengono svolte nel vostro territorio, in maniera tale che i cittadini che vengono in contatto con una qualsiasi attività associativa non abbiano dubbi sulla destinazione dei proventi raccolti. Solo in questo modo si riesce a fare un’opera di educazione civica, da portare eventualmente anche all’interno delle scuole, con la quale possiamo tutti insieme migliorare la nostra società. Tutti i proventi che abbiamo raccolto in questi 20 anni, che ammontano ormai a 55 milioni di euro, sono stati raccolti nella totale trasparenza”.

 

Si può donare il 5 per mille dell’irpef con la dichiarazione dei redditi riportando il codice fiscale della Città della Speranza (92081880285) nella casella destinata al “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale delle assicurazioni e fondazioni”. La donazione è senza alcun costo.

 

I gruppi di volontari saranno inoltre presenti nelle piazze, nei centri commerciali e sui sagrati delle Chiese nel periodo prepasquale a distribuire le tradizionali uova di Pasqua. Per maggiori dettagli visitare il sito: http://www.cittadellasperanza.org.

Marta Boriero

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