Le dichiarazioni sembrano stridere con chi in questi giorni, fomentato dalla politica, è convinto che essere islamici significhi essere contro i simboli della cristianità. Kemel Layachi, l’imam che la settimana scorsa è stato a Thiene proponendo un dialogo costruttivo con la comunità dell’Alto Vicentino contro il terrorismo, è chiaro come nel suo stile.

Lo spiega in maniera dettagliata sulle pagine del Mattino di Padova, dove, in una intervista al giornalista Filippo Tosatto, dichiara che ‘Gesù e Maria sono figure centrali anche nel Corano’.

Alla domanda del cronista se come musulmano consentirebbe ai suoi figli di visitare un presepe, Layachi risponde:
Certamente sì, anzi li accompagnerei volentieri. Le racconto un piccolo episodio. Nei giorni scorsi in famiglia abbiamo assistito alla proiezione di un film biblico dedicato alla figura di Mosé ed è stata l’occasione per dialogare insieme sul ruolo della sua figura nell’ebraismo, nel cristianesimo e nella nostra fede. Non è soltanto questione di rispetto verso la diversità, quando parlo di Gesù io mi emoziono, mi è caro quanto il Profeta Muhammad. E lo stesso vale per tanti imam con i quali ho avuto modo di dialogare su questo argomento. È questo il vero Islam, non confondetelo con chi incita all’odio e pratica la violenza sugli innocenti, bestemmiando la parola divina.
Ciò che ho detto circa il presepe vale anche per il crocifisso. Nessun musulmano cosciente può invocare la loro scomparsa. Sarebbe assurdo sul piano teologico e inaccettabile sul versante del rispetto dell’identità del popolo cristiano che ci ha accolti e che ci ospita‘.

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