Al via la raccolta firme organizzata da Communitas, l’associazione presieduta da Piero Veronese che ha indetto la petizione popolare perchè vengano esaudite le tre richieste al centro della missione su cui è concentrato l’impegno degli iscritti che da anni si battono per la difesa dell’ospedale di Santorso. Tre i punti su cui non si intende contrattare – ha spiegato Veronese ieri, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nella sala del Rustico Pettinà – quei 16 milioni di euro promessi nel 2011 per il canone 2012 e su cui qualcuno intende ritrattare, nonostante l’impegno assunto pubblicamente. Ci sono le registrazioni. Vogliamo la rinegoziazione dell’intero ‘pacchetto’ che compone il progetto di finanza, ma soprattutto vogliamo vedere il contratto’.

Communitas ha inviato una lettera al presidente della Regione Luca Zaia e all’assessore alla sanità Luca Coletto perchè una volta per tutte svelino quello che la gente dell’Alto vicentino vuole sapere. Il popolo vuole i contenuti del contratto sottoscritto dall’allora direttore generale Sandro Caffi e confermato dalla giunta regionale presieduta dall’allora presidente Giancarlo Galan. Un progetto di finanza ‘sbilanciato’ verso i privati che ora si ritrovano a gestire un ospedale non voluto dagli abitanti dell’Alto Vicentino, ma deciso senza pensare alle conseguenze che ora stanno portando i nodi al pettine. 
 
Veronese, lei è deciso ad andare in fondo. Che iniziative avete in programma?
 

La nostra associazione aveva già raccolto 13mila firme che sono state ignorate in passato da chi è andato avanti ignorando le nostre istanze. Si continua a farlo e a tenere nascosto il contratto. Noi lo vogliamo vedere, come vogliamo sapere che destinazione avranno l’ospedale De Lellis e il Boldrini di Thiene, che attualmente rappresentano uno spreco di denaro su cui non si può continuare a far finta di nulla. Abbiamo indetto una raccolta firme per coinvolgere  gente comune in questo tentativo di contatto con le istituzioni regionali, che fino ad ora non hanno risposto. I cittadini avranno modo di esprimere pareri, ma anche lamentele sul nuovo ospedale dove ci sono tante cose che non ci convincono e che abbiamo illustrato al governatore. Vogliamo la partecipazione popolare. Si potrà firmare anche tramite il nostro sito web.
 
Come interpreta questo silenzio da parte della Regione?
 
Secondo me, sono imbarazzati. Noto un atteggiamento tipico di chi sta meditando sul da farsi.
 

Di chi è la colpa di quello che sta accadendo con il nuovo ospedale?
 
Di chi lo ha voluto nonostante non ce ne fosse bisogno. Agli inizi del 2000, si sono spesi 70-80 miliardi delle vecchie lire per potenziare il De Lellis ed il Boldrini. Investimenti di denaro che ad un certo punto, ci avevano fatto pensare che si era rinunciato all’idea dell’ospedale nuovo. A Schio si era creata l’eccellenza in materia di Chirurgia, con l’acquisto di una nuova piastra costosissima. In realtà, era una strategia che serviva a dirottare l’attenzione sul progetto in cantiere, sul quale c’è stata troppo poca informazione. Ai cittadini è stata negata la possibilità di sapere cosa li attendeva.
 
E a chi sostiene che invece, ristrutturare i vecchi ospedali costava più di quanto è costato quello nuovo cosa risponde?
 
Che sono tutte bugie, che è disinformato. Ristrutturare i due poli ospedalieri sarebbe costato molto meno. L’idea iniziale era quella e si era cominciato. Non capisco allora, perchè si siano buttati tutti quei soldi al De Dellis e al Boldrini. All’ospedale di Schio, addirittura, poco prima del 2000, si è creato persino l’eliporto. La verità è che ci siamo ritrovati da soli a cercare di fare aprire gli occhi a chi era troppo concentrato a volere l’ospedale in casa propria, trascurando le vere problematiche che quello nuovo avrebbe provocato. Ripeto, c’è stata disinformazione.
 
E di chi sta scendendo in campo solo adesso in difesa dell’ospedale, dopo anni di silenzio mentre si orchestrava tutto cosa mi dice?
 
Che gli opportunisti non mancano mai!
 
N.B.

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