Che cosa c’è di meglio della pace per evitare la guerra? Il 23esimo Incontro Internazionale per la Pace che si è svolto in pompa magna ieri a Posina, ha sottolineato proprio questo. Italia e Austria hanno sfilato insieme ricordando il periodo della Prima Guerra Mondiale. In un mezzo a figure in costume, soldati, feriti, infermiere e religiosi, hanno sfilato i Sindaci del territorio, l’Arciduca Markus d’Asburgo-Lorena (ultimo discendente dell’impero austro-ungarico) e molte autorità militari italiane e austriache.

 

Il ritrovo ufficiale al Monumento all’Alpino ha dato il via all’evento, con una sfilata che dal centro cittadino ha portato i partecipanti al Monumento dei Caduti davanti al Cimitero di Posina. Lungo il percorso è stato possibile rivivere il dramma dei civili, obbligati a diventare profughi.

L’evento, che è stato patrocinato e organizzato grazie alla collaborazione tra Comune di Posina, Regione Veneto, Ana Sezione di Vicenza e Mario Eichta, ideatore degli Incontri italoaustriaci della pace, ha registrato anche quest’anno un grande successo di pubblico. “Con questo incontro vogliamo rendere onore ai Caduti di tutte le guerre e di tutte le nazioni – ha spiegato Eichta – perché davanti alla guerra tutti gli uomini sono uguali. Quando è iniziata la Prima Guerra Mondiale si sperava in un conflitto breve. Non è stato così e ancora oggi, nonostante ben 2 guerre mondiali ci abbiano insegnato che la guerra genera solo altra guerra, nel mondo si combattono conflitti che portano morte e colpiscono tantissimi innocenti. La storia – ha concluso – è un’ottima insegnante, purtroppo spesso gli studenti sono disattenti”. Gli ha fatto eco Luciano Cherubini, presidente Ana, che ha detto: “Bisogna stringere amicizie anche andando contro i poteri dell’economia. L’esercito è parte fondamentale per evitare la guerra, è uno strumento della democrazia a tutela della pace”.

Con discorsi di autorità, deposizioni di fiori e la scopritura e benedizione della targa bilingue posta su roccia del Pasubio la cerimonia è proseguita emozionando i tanti presenti. Poi, su una parete esterna della vicina Chiesa Arcipretale, è stata scoperta una targa a ricordo del Carabiniere trentino Dario Palloro di Barco di Levico, medaglia d’argento al valore civile. L’8 novembre 1950, a soli 32 anni, salvò dall’incendio di una casa un bimbo di 2 anni e poi perì nel tentativo di salvare altri componenti di quella famiglia. Il 23esimo incontro Internazionale per la Pace è terminato con la Santa Messa nella Chiesa Arcipretale di Posina a cui è seguito il tradizionale rancio dei soldati.

“A volte abbiamo l’impressione che queste cerimonie siano anacronistiche – ha sottolineato Andrea Cecchellero, Sindaco di Posina – e invece ci basta pensare alle guerra che ci sono in questo momento nel mondo per capire che i valori che inneggiano alla pace devono essere sempre ricordati. E’ per questo – ha concluso – che ogni volta che sentiamo parlare di conflitti ci fermiamo a riflettere”.

 

Anna Bianchini

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