“Il Gioiello di Vicenza”, lo storico ex-voto in argento dei vicentini riconsegnato ai vicentini in occasione della processione verso la Madonna di Monte Berico del 7 settembre 2013, arriva a Thiene con una presentazione in occasione del 22 gennaio, festa patronale di San Vincenzo, nelle cui mani il Gioiello è affidato.
Dopo una trentina di presentazioni di grande richiamo in tutta la provincia, mercoledì 22 gennaio alle ore 20.30 (con ingresso libero) la conferenza multimediale sarà ospitata presso la chiesa della Pentecoste a Thiene, vicino alla trecentesca chiesa di San Vincenzo che accoglie sull’altare maggiore il quadro di Alessandro Maganza, forse la più fedele riproduzione dell’originario Gioiello distrutto da Napoleone nel 1797 che svelerà il rapporto tra la città, la fede e il proprio simbolo, attraverso 500 anni di fede e storia vicentina.
La conferenza, fortemente voluta dal Parroco Don Giorgio e dal Consiglio Pastorale in toto con il presidente Sandro Meneghini porterà il saluto del Sindaco di Thiene Gianni Casarotto che per primo partecipò a settembre al ritorno del Gioiello nella sede del Museo Diocesano di Vicenza, dove è tuttora esposto.
I relatori saranno: dott. Davide Fiore, ideatore-coordinatore del progetto e presidente del Comitato per il Gioiello di Vicenza, prof. Luca Trevisan dell’Università Ca’Foscari di Venezia e arch. Romano Concato, vincitore del concorso del 2010. Lo stesso Concato illustrerà in modo efficace la storia del Gioiello attraverso una multimedialità appositamente creata per la conferenza, svelando i motivi, le scelte e le capacità tecniche antiche e contemporanee che hanno riportato alla luce quest’opera straordinaria dei vicentini che racchiude fede, storia, tecnologia, artigianalità e volontariato di un intero territorio.
Brevi informazioni:
Il Comitato per il Gioiello di Vicenza si è costituito nel 2010 per ridare alla città il gioiello ex-voto dedicato alla Vergine del Santuario di Monte Berico, quale attributo di San Vincenzo fatto costruire dai vicentini nel 1578, per sconfiggere l’epidemia di peste. Distrutto nel 1787 dalle truppe napoleoniche, questo capolavoro di oreficeria rinascimentale rappresenta il simbolo più antico dei vicentini di cui si era persa la memoria tranne che in sei dipinti conservati presso alcune istituzioni e chiese. La città antica vi appare in argento, ricostruita secondo la “divina proporzione” così come appariva nel 1580, anno della morte di uno dei suoi ideatori, Andrea Palladio. Tale simbolo incarna pienamente gli elementi più riconoscibili della cultura vicentina come l’architettura, l’arte, l’industriosità, il commercio, la tradizione, la solidarietà. Un concorso di idee aperto agli architetti italiani ha scelto il progetto dell’arch. Romano Concato quale più idoneo per riportare alla memoria il simbolo distrutto. Dopo aver effettuato con gli esercenti della città una raccolta pubblica d’argento, completamente volontaria, centinaia di donatori e famiglie hanno sottolineato l’importanza del ritorno del simbolo del Gioiello all’interno della vita culturale. Grazie alla capacità artigianale del maestro argentiere Carlo Rossi, il Gioiello è oramai pronto in vista dell’8 settembre, la ricorrenza dedicata alla B.V. di Monte Berico patrona della città.
