Sarà Carlo Vicentini a ricevere il riconoscimento annuale “Gavetta d’Argento”, sabato 23 marzo alle 18 in Villa Thiene – Leder, località Garziere a Santorso. Nella motivazione del premio, istituto nel 2010 dall’Associazione Culturale Amici Alpini del Pasubio “don Giuseppe Carlotto”, si legge: “Per aver dedicato gran parte della vita a ricondurre, sul suolo patrio e al cordoglio delle famiglie, le salme dei combattenti consegnate per lunghi anni all’oblio e al gelo del suolo straniero”.
Nato a Bolzano nel dicembre del 1917, Carlo Vicentini è un “Ragazzo di Aosta ‘41”, partito nel marzo del ’42 per la Campagna di Russia con il grado di sottotenente di complemento nei ranghi del Plotone Comando del Btg. Alpini Sciatori “Monte Cervino”. Catturato dai russi il 19 gennaio 1943, in seguito alla ritirata, rientrerà in Italia nel 1946 dopo aver passato tre anni di prigionia in diversi lager. Decorato con due medaglie di bronzo al Valor Militare e un Encomio Solenne per il comportamento avuto durante la prigionia, negli anni post-bellici ha sempre mantenuto i rapporti con i reduci di guerra e di prigionia, ma il ricordo dei suoi Alpini l’ha spinto anche a raccogliere e conoscere le sorti di coloro che non sono tornati dalla gelida Russia.
Da 1992 per vari anni presiede la commissione del Ministero della Difesa OnorCaduti, eseguendo la trascrizione dei nomi scritti in cirillico di nostri militari deceduti nei lager dal 1943 al 1946, consegnati in quegli anni da Gorbaciov. In collaborazione con l’Unione Italiana Reduci di Russia (UNIIR di cui è Presidente dal 2004 al 2007), pubblica l’importante lavoro scientifico sui nostri prigionieri… Nasce nel frattempo la voglia di far conoscere la sua esperienza e nel 1997 pubblica “Noi soli vivi” considerato uno dei più bei libri sulla Campagna di Russia.
Il “giovane” novantenne Carlo Vicentini partecipa con entusiasmo e passione alle manifestazioni organizzate in varie città d’Italia per testimoniare, con la sua presenza, l’amore per la sua terra e i valori più grandi dell’essere alpino.
A.M.
