L’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da), in collaborazione con 75 ospedali premiati con i Bollini Rosa – l’Ospedale Alto Vicentino ha ottenuto 3 Bollini Rosa, il massimo – organizza per oggi, 17 novembre, in occasione della Giornata Mondiale della Prematurità, il primo H-Open Day nazionale, per informare e sensibilizzare le donne sulle strategie di contenimento dei rischi legati alla nascita pretermine e alle conseguenti complicanze. L’iniziativa, realizzata con il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia e dell’Associazione Vivere onlus, grazie al contributo liberale di AbbVie, prevede negli ospedali che aderiscono convegni, consulenze mediche ed esami gratuiti.
L’Ulss 4 Alto Vicentino parteciperà alla Giornata organizzando con inizio alle 20 nella sala conferenze al piano terra dell’Ospedale Alto Vicentino a Santorso l’incontro, aperto a tutti i cittadini, Nascere prematuro all’Ulss 4. All’incontro interverranno: Marcello Scollo, Gaetana Cirelli e Mariangela Marangoni, rispettivamente Direttore e Dirigenti Medici del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale; Massimo Scollo, Luigi Dalla Via e Roberta Pesavento, rispettivamente Direttore e Dirigenti Medici del Reparto di Pediatri dell’Ospedale, Daniela Carraro, Direttore Generale dell’Ulss 4. Il pubblico è invitato.
I dati
Nel 2013 all’Ospedale Alto Vicentino ci sono stati 1.694 parti (per un totale di 1.729 nati, considerando i parti gemellari). I neonati pretermine, ricoverati in Terapia Intensiva Neonatale e inferiori a 35 settimane di gestazione sono stati 67 (il 3.8% dei ricoverati); quelli nati con peso alla nascita inferiore ai 1500 grammi sono stati 25 (l’1.4% dei ricoverati).
“Il parto pretermine è così definito quando si verifica prima di 37 settimane gestazionali – nota Marcello Scollo – . Tra le cause, gli stili di vita delle madri, patologie in gravidanza, aumento dell’età media delle gestanti e delle gravidanze medicalmente assistite. Il Dipartimento Materno Infantile dell’Ospedale Alto Vicentino ha un’equipe di sala parto con due ginecologi, un pediatra neonatologo con infermiere dedicato, un anestesista e personale ostetrico infermieristico, formati nella gestione delle emergenze in sala parto 24 ore su 24, oltre ad un reparto di terapia intensiva neonatale che assicura le cure dopo la nascita”.
L’iniziativa dell’H-Open Day ha come obiettivo quello di accompagnare le donne nei centri di riferimento della loro città, per ricevere un’assistenza appropriata. Una nascita prematura, infatti, coglie sempre impreparati i genitori e incide profondamente sulla vita personale, di coppia e familiare. Risulta allora fondamentale il coinvolgimento attivo della mamma, in particolare, e anche del papà nei processi di cura e assistenza del neonato, al fine di acquisire le competenze non solo di ordine pratico ma anche emotive.
“In Italia, ogni anno nascono circa 50.000 bambini prematuri, esposti al rischio di complicanze a breve e lungo termine, soprattutto infettive, neurologiche e respiratorie e pertanto bisognosi, sin dai primi giorni, di cure altamente specializzate, coordinate da un team multidisciplinare – spiega la dg Daniela Carraro – Mentre nei Paesi poveri le cause sono da ricondurre più frequentemente a malattie infettive, alle carenze assistenziali e alle drammatiche condizioni igienico-sanitarie, in quelli ad alto reddito all’origine del problema vi sono spesso l’aumento dell’età materna e il maggior ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, che in molti casi esitano in gravidanze plurigemellari”.
