Sport e diritti umani, ormai due binari di una stessa ferrovia da percorrere nell’auspicio che sempre più i contesti agonistici ma anche amatoriali siano occasione e veicolo dei valori sani della solidarietà tra popoli ed individui.

Interprete ideale, anche se sorpresa, di questo sodalizio, la campionessa di ciclismo originaria di Sarcedo Alessandra Cappellotto che sarà premiata domenica prossima 12 giugno a Verona, nell’ambito della XXXVII° Assemblea generale di Amnesty International Italia.

A farle valere il prestigioso riconoscimento, l’impegno profuso dalla prima donna italiana a diventare campionessa del mondo di ciclismo su strada nel 1997 per portare nel nostro Paese alcune ragazze afgane in fuga dagli orrori perpetrati nel loro paese dai talebani, specie dopo il ritiro dei contingenti internazionali l’estate scorsa. Le ragazze, oltre ad aver trovato ospitalità, hanno potuto godere da vicino di alcune tappe del Giro d’Italia e respirare in libertà la bellezza di praticare il ciclismo.

Il premio di Amnesty in collaborazione con Sport4Society, nato quattro anni fa, nelle precedenti edizioni era stato assegnato al cestista Pietro Aradori (2019), al Pescara Calcio (2020) e all’ex calciatore juventino e stella della nazionale Claudio Marchisio (2021).

La Giuria del Premio è presieduta da Riccardo Cucchi, scrittore e storica voce di ‘Tutto il calcio minuto per minuto’, che ha avuto parole di particolare elogio per Alessandra, campionessa con la bici e per i diritti umani.

Soddisfazione a nome di tutta la comunità di Sarcedo anche nel pensiero del Sindaco, Luca Cortese: “Una donna straordinaria, per tante ragioni. Questo ultimo riconoscimento non può che renderci fieri e ci ricorda, nella semplicità che contraddistingue la nostra campionessa, quanto lo sport sia importante per unire e aiutare oltre i confini e oltre la paura’.

di Redazione AltoVicentinOnline

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