‘Ci vogliono leggi esemplari e una campagna d’informazione dai toni incisivi,che entrino nelle case degli italiani’. Giovanni Scarpellini, comandante del consorzio di Polizia locale Nord est vicentino commenta così i dati allarmanti sull’abuso d’alcol. Non passa fine settimana che gli agenti non fermino giovani alla guida con tassi alcolici elevati. Ieri sera, in via Lampertico l’ultimo denunciato per guida in stato di ebbrezza è un ventenne thienese, che come tasso riscontrato aveva 1,73. Quindi non quello degli effetti di una semplice birra, ma ben oltre la media consentita dalla legge. E’ il quarto denunciato per guida in stato di ebbrezza. Nel giro di solo due settimane.

 

Ma il quadro descritto da Scarpellini è molto più inquietante:’ Quelli del fine settimana sono giovani, ma durante la settimana becchiamo gente di ogni eta’ e fascia sociale ubriaca alla guida. Ci è capitato di fermare il nonnetto che aveva alzato il gomito anche alle 2 del pomeriggio. L’alcol è una piaga sociale che qualcuno deve decidere di affrontare in maniera seria’.
 
Vuole dire che si sono abbassati i toni delle campagne d’informazione sugli effetti dell’alcol?
 
Direi proprio di si. Sono importanti gli incontri nelle scuole, i convegni e tutto quello che abbiamo messo in campo in questi anni, ma non basta. Per carità, se ho convinto anche uno solo dei ragazzi a cui ho parlato per fargli capire quanto sia pericoloso mettersi alla guida dopo aver bevuto, io sono soddisfatto. Ma so che andrebbe fatto di più.
 
Ad esempio?
 
In tutti gli stati del Nord Europa si fa un bombardamento mediatico, sul quale si investe. Il messaggio è convincente. Da noi lo Stato è troppo morbido, quindi i cittadini non recepiscono. Ecco che continuano a bere come sempre perchè anche le sanzioni non sono esemplari e non riescono a scoraggiare chi continua a non rispettare le regole. Non c’è rispetto per queste e fino a quando sarà così, continueremo a contare le vittime sulla strada. Ora arrivano le piogge invernali, che con le strade libere incentivano gli automobilisti a pigiare il piede sull’acceleratore. Se ci aggiungi l’alcol, il mix è pericolosissimo.
 
Qual è la parte della polizia locale in questo scenario che desta così preoccupazione, alla luce di tutti gli incidenti che si registrano nel fine settimana, con persone che perdono la vita sull’asfalto?
 
I miei uomini trascorrono ore ed ore sulla strada. E non solo nel fine settimana. La nostra attenzione sull’intero territorio di nostra competenza è altissima con controlli a campione e non solo.
 
Come si fa a riconoscere un automobilista che ha bevuto?
 
Se si tratta di conducenti che non abbiamo ancora fermato, spesso chi va troppo piano o va a velocità sostenuta è ‘sospetto’. Una volta intimato l’alt, un agente capisce subito se ha di fronte chi ha abusato di alcol. Il suo alito, il suo modo di parlare a volte confusionario e non proprio logico ci inducono a sottoporlo al pre-test, che consiste in un boccaglio da infilare in bocca al sospettato. Non ha valore legale, ma se il riscontro è positivo, il soggetto sotto esame viene portato in caserma e sottoposto ad etilometro. Dall’esito scaturiscono le conseguenze giuridiche del caso.
 
Qual è il messaggio che vuole dare ai giovani?
 
Di rispettare le regole, di aver rispetto della propria vita, ma anche di quella del prossimo. Di non eccedere per una voglia di trasgressione che non ha senso.
 
Quale invece il messaggio che vuole mandare ai genitori?
 
Di vigilare sui propri figli, ma di essere loro per primi a dare il buon esempio.
 
Natalia Bandiera

 

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