18.000 firme raccolte attraverso gli esercizi commerciali di Schio, e le categorie commerciali unite al Comitato Cappuccini per scongiurare la chiusura del Convento dei Frati Cappuccini di San Nicolò.
Le associazioni di commercio, artigianato e industria di Schio insieme all’amministrazione comunale cittadina hanno indetto questa mattina nella sala dell’Ascom una conferenza stampa per comunicare la loro unione ai cittadini e alle associazioni che chiedono che il convento non venga chiuso. Il problema riguarda il numero sempre minore di vocazioni e l’alto numero di conventi presenti sul territorio, problema che ha messo nel mirino il convento di san Nicolò con la minaccia di chiusura.
Il Convento dei Frati Cappuccini risale al 1536, e oltre ad essere significativo dal punto di vista storico ed architettonico, è il più antico nella provincia veneta. Tante sono le persone che gravano nella vita del convento oltre ai frati: 900 famiglie in rettoria, 28 catechisti, 260 bambini al catechismo, 60 giovani, oltre ad un alto numero di animatori, anziani che frequentano in occasioni particolari, famiglie assistite in forma di aiuto e partecipanti occasionali e non alle varie attività.
Guido Xoccato, presidente Ascom di Schio, ha voluto sottolineare che le firme raccolte dai vari presidenti delle categorie nella sottoscrizione del ‘no’ alla chiusura del convento sono firme dettate da una questione di cuore, e non di lustro: ‘Il convento tocca la sfera personale di tante famiglie e della città – ha commentato – e dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per evitarne la chiusura’.
Gli ha fatto eco il sindaco di Schio Luigi dalla Via che non vede nel convento un luogo meramente religioso, ma un posto in cui le persone si recano per vivere la loro sfera spirituale, sia essa religiosa o semplicemente personale’.
Il Comitato Cappuccini, attraverso la voce della sua responsabile per la comunicazione Mascia Selmo, ha proposto che si cerchino soluzioni reali per evitare la chiusura di una sede che oltre ad essere importante dal punto di vista religioso, rappresenta un punto di riferimento per la città anche per ragazzi, famiglie, e persone in difficoltà. La soluzione che il comitato vede come la più papabile riguarda il coinvolgimento di laici nella gestione del convento. ‘Ci sono molte comunità che vanno avanti con un pastore part-time – ha sottolineato Mascia Selmo – e non per questo si fermano o sono meno utili alla società’. Il Comitato Cappuccini auspica che si tenga aperto il dialogo tra tutti quelli che vogliono che il convento rimanga aperto.
Sabato alle 21.30 ci sarà una fiaccolata per manifestare in modo evidente l’importanza che il convento ha per la città di Schio. La partenza sarà dal convento, si snoderà lungo un percorso ad anello per poi concludersi al convento.
A.B.