“Un patriottismo stantio e ignorante che rappresenta perfettamente la classe politica dirigente”. Questo è ciò che ha percepito oggi Alex Cioni, coordinatore Alto Vicentino di Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale, che dopo aver partecipato al’alzabandiera per la celebrazione della 96° giornata dell’Unità Nazionale e delle Festa delle Forze Armate ha deciso di esprimere ad alta voce la sua opinione in merito.
“Dopo aver assistito all’alzabandiera in occasione della cerimonia del IV novembre mi chiedo come sia possibile per le autorità parlare di amor patrio e non fare un minimo cenno ai nostri 2 fucilieri Marò” – ha esordito Cioni criticando le istituzioni presenti alla cerimonia. Penso che le orazioni di oggi siano state inopportune e fuori contesto e ritengo non sia questo il modo di onorare i caduti e perseguire la pace”.
Alla cerimonia di oggi, insieme alle autorità militari, hanno presenziato i Sindaci di Schio, Santorso e San Vito di Leguzzano, rispettivamente Valter Orsi, Franco Balzi e Umberto Poscoliero. Figure criticate da Cioni, che ha commentato: “Ho ascoltato con attenzione gli interventi degli oratori in rappresentanza delle Autorità militari e civili presenti. Negli anni passati ho partecipato a varie cerimonie di questo tipo ma credo di non aver mai assistito ad una cerimonia così deprimente. Tralascio il discorso del sindaco di San Vito di Leguzzano che, come capita spesso, ha confuso la ricorrenza del IV novembre con il 25 di aprile, ma sottolineo che i cenni non hanno reso onore a chi ha servito la patria”.
Con la sua affermazione Cioni si è riferito in modo particolare all’intervento del rappresentante della locale sezione degli alpini in congedo che, a suo dire, “si è lasciato andare ad una serie di elogi di natura politica tutti rivolti all’Unione europea, alla Nato, alle missioni di pace, fino all’operazione Mare nostrum, mentre nemmeno una parola è stata riservata per la vergognosa situazione in cui si trovano i nostri due fucilieri di Marina Militare della San Marco Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Non che mi aspettassi delle orazioni dal sapore patriottico – ha sottolineato – ma avrei desiderato almeno un pò di pudore e rispetto verso coloro che hanno donato la propria vita con spirito di abnegazione nonostante la scarsa credibilità dei vertici politici ed istituzionali”.
