I giovani scledensi vogliono fare sentire la propria voce e rivendicano spazi tutti per loro. Non solo, chiedono di avere un dialogo costante e frequente. Soprattutto, chiedono con contatto con il mondo istituzionale attraverso un linguaggio che sia quello di oggi, quindi al passo con i tempi, fruibile e adeguato ai nuovi mezzi di comunicazione, come i social network.

Grande presenza femminile e molti giovani per l’incontro di ieri sera,  all’ex Lanificio Conte di Schio. La serata informativa promossa dal comune ha destato un vivo interesse, e la risposta della città è il sintomo più diretto di uno spirito imprenditoriale concreto e di una voglia di mettersi in gioco, anche da parte delle ‘nuove leve’, soprattutto in un periodo così difficile.Gli assessori Daniela Rader (Energia – Ambiente – Sviluppo economico) e Stefano Pento (Giovani) hanno introdotto il tema principale della serata: le nuove opportunità per l’imprenditoria giovanile e femminile, che si concretizzano a seguito dell’approvazione da parte della Regione Veneto di due nuovi bandi per agevolare lo sviluppo di imprese individuali e di società, anche cooperative (nei settori produttivo, commerciale e dei servizi) rispettivamente a prevalente partecipazione giovanile e a prevalente partecipazione femminile.

Enrico Cancino, che collabora per lo sviluppo economico con il comune di Schio, ha presentato i bandi, gestiti direttamente dalla Regione, illustrando i requisiti necessari per poter beneficiare dei contributi stanziati. “Soggetti ammissibili” sono le piccole-medie imprese (PMI) femminili, singole o associate, e le PMI guidate da giovani (tra i 18 e i 35 anni compiuti), costituite dopo il 1° luglio 2011 e con sede operativa in Veneto. Tra i punti elencati e chiariti da Cancino, gli interventi finanziabili, i costi non ammissibili, le modalità di presentazione della richiesta di contributo e i criteri di valutazione dei progetti presentati alla Regione dalle aziende. Per poter accedere al credito la somma del punteggio ottenuto dalla valutazione deve essere superiore a 4, e tra i criteri più importanti considerati troviamo: gli investimenti sostenuti dall’impresa, la validità tecnico-economica dell’idea, il grado di innovazione del progetto, e l’impatto ambientale; tuttavia, ricorda Cancino, rimane fondamentale la tempestività di presentazione della richiesta, poiché il criterio cronologico assume importanza preponderante. Per tutte le informazioni relative al bando e ai criteri di ammissibilità si rimanda comunque al sito della regione veneto(http://www.regione.veneto.it/), o al numero di centralino041.2792111.

 Le numerose giovani donne in sala hanno fatto sentire la loro presenza, intervenendo in maniera attiva, ponendo molte domande e dimostrando l’attenzione e l’interesse tangibile delle “quote rosa” verso il mondodell’imprenditoria. Un esempio tra tutti è l’esperienza di Francesca Fiorio, che a soli 33 anni è riuscita ad aprire una clinica veterinaria “innovativa”proprio nel territorio di Schio: reperibilità 24h su 24, 7 giorni su 7, con orario continuato 07-19. La clinica “Airone” è nata a fine 2011 dall’impegno e dalla collaborazione di due giovani professioniste del settore che,nonostante il momento di crisi, hanno voluto impegnarsi in un progetto importante, investendo molto, sia in termini di denaro che di energie, con lo scopo di tornare a operare sul territorio. L’entusiasmo e l’intraprendenza, dunque, non mancano, e le nuove opportunità offerte dalla Regione Veneto sembrano alimentare nuove speranze e aprire spiragli di luce anche a fronte di un periodo economico che sembra così buio.

 La serata ha visto come protagonisti i giovani anche nella seconda parte dell’incontro. L’assessore Pento ha illustrato le novità riguardo l’Informagiovani di Schio: la nuova sede nella “barchesse”di Palazzo Fogazzaro, il nuovo sito internet (in cui è possibile trovare una banca dati aggiornata con le offerte di lavoro e le proposte di corsi di formazione), il nuovo progetto “Job Club” (gruppo di persone che si aiutano a vicenda nella ricerca di lavoro), e la possibilità di utilizzare una sala pubblica per organizzare corsi, anche a pagamento, offerta dal programma “Valori Lavori”. La parola d’ordine, per l’amministrazione scledense, è di cercare di stare al passo coi tempi: offrire ai giovani maggiori opportunità, tentando di coinvolgerli attivamente anche nella vita stessa della città e del centro storico. Sotto questa luce si inserisce proprio il progetto “Schio, verso un modello di centro città”, approvato dall’amministrazione comunale, che, afferma l’assessore Rader, si propone proprio di valorizzare il centro storico e di renderlo un luogo più accogliente e accattivante anche per le nuove generazioni, ormai troppo spesso “costrette” a frequentare locali di periferia a causa delle scarse opportunità fornite dalla città.

 L’occasione della serata ha dato luogo a un dibattito costruttivo, una dialogo sincero tra i rappresentanti delle istituzioni pubbliche della città e i giovani di Schio. È emersa la richiesta unanime di maggiori spazi per i ragazzi, da autogestire e da adibire a luoghi di incontro e di scambio di idee, anche al di fuori dai contesti più “formali” di biblioteche e aule studio. I giovani presenti (ancora troppo pochi) hanno tirato fuori la voce e si sono potuti confrontare con gli assessori sullo “stesso livello”, esprimendo le proprie necessità e dando spunti che potrebbero rivelarsi utili a coloro che devono amministrare la città; anche se il divario comunicativo continua a dividere le nuove generazioni dalle precedenti come un baratro, rendendo difficili gli sforzi da entrambe le parti, nonostante la buona volontà.Di sicuro, da una parte è auspicabile l’impegno concreto dell’amministrazione a utilizzare i linguaggi e i canali mediatici che i giovani d’oggi usano oramai come pane quotidiano, da facebook a twitter, a youtube; dall’altra, occorre che i giovani siano più ricettivi e disponibili al dialogo, perché, dopotutto, il futuro è il loro e non prendersene cura significherebbe non avere a cuore una parte fondamentale della propria vita all’interno della collettività.

Alessandro Mafrica

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