Firmato ufficialmente, tra Comune ed eredi, l’atto ufficiale che è il primo passo per la realizzazione di un archivio e di esposizioni temporanee dei preziosi cimeli storici

 

Collezionare, sistematicamente, cimeli, documenti e vestigia storiche, è una forma d’arte.

A maggior ragione quando si riescono a recuperare e conservare molteplici documenti originali che spaziano in un periodo storico fondamentale per l’Italia e per il Veneto. E’ questo il caso della collezione di Guido Cibin che questa mattina, con la firma ufficiale dell’atto di comodato gratuito, è stata concessa al comune di Schio dagli eredi, rappresentati dall’avvocato Alessandro Gori, per la futura conservazione e valorizzazione attraverso l’inventariazione utilizzando standard internazionali e l’allestimento di mostre temporanee. Il tutto nella prestigiosa cornice di Palazzo Fogazzaro, punto di riferimento della città per l’arte e la storia culturale di Schio.

Stamattina, con questa firma, si compie il primo passo per rendere questa preziosa collezione fruibile da parte dei cittadini, degli studiosi e degli appassionati.

La collezione verrà conservata e protetta nel sottotetto di palazzo Fogazzaro. Il passo successivo sarà la complessiva inventariazione di tutti i materiali della raccolta, per passare poi a studiare la collocazione migliore per valorizzare al meglio tutti i pregiati componenti in un’esposizione aperta al pubblico.

 

Con questa firma, inoltre, si realizza il sogno del collezionista, storico e studioso Guido Cibin che nei primi decenni del novecento fu incaricato del compito di creare un museo storico e di scienze naturali a Schio. Cibin venne investito della responsabilità di studiarne realizzazione e collocazione: le guerre mondiali prima, la mancanza di fondi poi interruppero questo ambizioso progetto. Ma lo studioso continuò nell’opera di raccolta di reperti fino alla morte ottenendo una collezione importante, preziosa ed originale, composta da una significativa quantità di reperti eclettici per provenienza e caratteristiche.

In cosa si sostanzia in concreto la collezione Cibin? “La quantificazione non è semplice – sottolinea Alessandro Gori – la raccolta comprende centinaia di volumi che vanno dal ‘500 al ‘900; decine di opuscoli originali; corrispondenza autografa di scledensi illustri quali i fratelli Pasini, il geologo Maraschin, Bologna, prefetti, autorità civili ed amministrative di Schio, Vicenza ed altri paesi; raccolte rilegate di giornali italiani e stranieri (circa un centinaio di semestri rilegati); manoscritti di cause tra i Comuni del vicentino, stampe e manifesti (circa 200); un migliaio di medaglie; cimeli di guerra; una cinquantina di targhe lignee che si trovavano al fronte in Pasubio e Novegno; reperti archeologici degli scavi soprattutto di Bocca Lorenza; decine o forse anche centinaia di documenti delle famiglie illustri, Da Schio, Rossi ed altre; timbri, pesi, ritratti di autorità con autografi, come ad esempio di alcuni generali che passarono per Schio durante la Grande guerra; corrispondenza varia; editti dal ‘500 in poi, veneziani, vicentini ed altro ancora.”

Una raccolta che spazia dalle guerre risorgimentali alle guerre mondiali, una composita ed eclettica memoria del passato che diventerà accessibile a tutta la comunità e ai turisti. Parte dei materiali sono già stati catalogati grazie alla caparbietà e passione dello stesso collezionista. E’ indubbio il valore storico locale della collezione Cibin che in futuro diventerà patrimonio di ogni scledense e di ogni visitatore della città, che potrà trovare a palazzo Fogazzaro, sempre più casa dell’arte locale, un percorso studiato appositamente per valorizzare al meglio ogni elemento. A giusta e futura memoria di Guido Cibin, uno scledense che per tutta la vita si è dedicato alla raccolta di reperti che testimoniassero ai posteri storia e civiltà locali e nazionali.

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