Taglio del nastro ieri, in via Lago di Garda a Schio per la nuova sede della CGIL: erano presenti tra gli altri la segretaria generale della Cgil di Vicenza e provincia Marina Bergamin, ill sindaco di Schio Walter Orsi e la responsabile della sede locale Giulia Miglioranza.

La breve cerimonia è stata preceduta al mattino da una tavola rotonda dal titolo “Schio: lavoro e movimento sindacale. La storia, l’oggi e le prospettive”.

All’incontro hanno partecipato dirigenti, operatori e rappresentanti sindacali, pensionati, iscritti e simpatizzanti, in tutto oltre un centinaio di persone.

Schio_Cgil_palco_Orsi_Basso_Bergamin_Zazzera_IMG_2051L’obiettivo dell’incontro è stato quello di rammentare l’importante sviluppo del lavoro e del movimento sindacale nell’area di Schio, individuare i problemi dell’oggi e darsi strategie per il futuro.

La parola è stata data a coloro che hanno studiato il territorio e il movimento sindacale, come la ricercatrice Gilda Zazzera, a coloro che  lo amministrano come il Sindaco Walter Orsi (era presente anche Franco Balzi sindaco di Santorso) e a chi ci lavora, come i numerosi rappresentanti sindacali intervenuti. A rappresentare la Cgil veneta la segretaria Tiziana Basso.

 

“Investire in una nuova sede sindacale oggi è una bella sfida”, ha affermato Marina Bergamin, segretaria generale della Cgil. “In molti vorrebbero sminuire la forza e l’influenza del sindacato”, ha aggiunto la dirigente sindacale.

“Con questa nuova sede noi, invece, vogliamo ribadire che di sindacato, anche oggi, c’è grande bisogno. Certo dobbiamo continuare a innovare e a migliorare, adeguando le nostre strutture alle domande e alle tante sollecitazioni che ci vengono poste”.

 

“L’obiettivo ambizioso che abbiamo è la ‘presa in carico’ di lavoratori e pensionati in quanto persone, con le loro famiglie”, ha sottolineato Marina Bergamin. “Per ‘prendere in carico’ serve una buona accoglienza e collaborazione delle varie parti della nostra struttura”, ha aggiunto la segretaria generale della Cgil vicentina: “dalla tutela contrattuale e collettiva che offrono le categorie, alla tutela individuale offerta dai servizi, passando per le competenze che hanno Associazioni a noi vicine come Federconsumatori, Sunia e Auser”.

 

“Solo in questo modo”, ha concluso Bergamin, “potremo essere efficaci, utili per le persone che rappresentiamo. Solo rappresentando molti potremo contare nelle aziende, nel territorio, nelle istituzioni”.

Schio_CGIL_Balzi_IMG_2029Molto interessante l’excursus storico operato dalla ricercatrice dell’Università Ca’ Foscari, Gilda Zazzera, che ha ripercorso tutta l’evoluzione del movimento operaio a Schio dall’epoca della rivoluzione industriale di metà ottocento, fino ai giorni nostri. Toccanti e significativi per apprendere cosa siano state le lotte operaie, gli aneddoti legati ai primi scioperi e alla durezza con cui veniva trattato chi osava contrapporsi al volere del “padrone”: inevitabile il licenziamento e a volte anche l’emigrazione in cerca di fortuna. Nel 1873, dopo uno sciopero costato il licenziamento a molti operai, alcuni di essi scrissero una lettera al “padrone” chiedendo scusa per farsi riassumere: probabilmente con la mediazione di un sacerdote.

La situazione cominciò a cambiare dopo il 1891, data in cui nacque a Magré il primo circolo socialista e gli operai acquisirono maggiore consapevolezza della loro condizione. Agli inizi del novecento nacquero i sindacati dei tessili anche a Schio: la FIOT (in ambito socialista) e il SIT (in ambito cattolico). Nel 1907 nacque la Camera del lavoro di Schio (quattro anni dopo quella di Vicenza).

Altro episodio molto duro fu lo sciopero di tre mesi contro la riduzione del salario e diversi licenziamenti dovuti alla crisi dell’epoca post bellica, che interessò sia Schio sia Valdagno nel 1921 e che fu represso dalla polizia con l’aiuto dei primi squadristi fascisti.

 

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