“Crediamo nella formazione e riteniamo fondamentale contribuire a mettere i cittadini nelle condizioni di andare alle urne consapevoli. Non vogliamo fornire indicazioni ‘di voto’, ma preferiamo porre ciascun cittadino nelle condizioni di esprimere la propria idea in modo convinto, senza esitazioni”. Con queste parole il presidente del Circolo Acli di Schio, Sergio Meneguzzo, alla prima uscita pubblica dopo la nomina, è intervenuto venerdì pomeriggio a Palazzo Boschetti a Schio all’incontro sul tema ‘Referendum abrogativi… scopriamo le carte!’.

Relatrice della serata è stata l’avvocato Elisabetta Zanon, membro della Presidenza provinciale delle ACLI di Vicenza aps, che ha fornito un interessante spaccato sulla storia dei referendum, prendendo in rassegna i diversi quesiti proposti ai cittadini fin dalla nascita della Repubblica.

La relatrice, quindi, è entrata nel vivo dei quesiti referendari, cercando di comprendere la sostanza, dato che sono scritti in un linguaggio decisamente tecnico.

I quesiti. La separazione delle funzioni dei magistrati. Oggi, pm e giudici condividono la stessa carriera e si distinguono solo per funzioni. Il referendum, invece, punta a rendere definitiva la scelta, all’inizio della carriera, di una o dell’altra funzione.

Divieto di candidarsi (“Legge Severino”). Il quesito punta a cancellare la legge Severino, che ha introdotto decadenza e incandidabilità dei condannati in via definitiva per reati gravi contro la Pubblica Amministrazione, fissando inoltre un regime rigoroso per eletti e amministratori locali, non eleggibili o decaduti se condannati in primo grado. Con la vittoria dei sì, tornerebbe in vigore la legge precedente, che prevede l’interdizione dei pubblici uffici come pena accessoria decisa dal giudice.

Limitazione delle misure cautelari. Il referendum sulla limitazione delle misure cautelari punta a limitare i casi in cui è possibile disporre la custodia cautelare, cioè la detenzione degli indagati o impuntati prima della sentenza definitiva. Con la vittoria dei sì, i presupposti che consentono di arrestare qualcuno (prima che sia riconosciuto colpevole) vengono ristretti ai casi di pericolo di fuga, inquinamento delle prove e rischio di commettere reati di particolare gravità, con armi o altri mezzi violenti. La custodia cautelare non sarà confermata per il reato di finanziamento pubblico dei partiti.

Le liste dei candidati al Consiglio Superiore della Magistratura. Il quesito riguarda le norme che regolano l’elezione della componente togata nel Csm: se vincessero i sì, sparirebbe l’obbligo di 25 firme di magistrati per proporre una candidatura. Secondo i promotori questo limiterebbe il peso delle correnti nel Consiglio Superiore.

Le pagelle degli avvocati ai magistrati. Con un intervento abrogativo di una legge del 2006, all’interno del Consiglio direttivo della Cassazione e dei Consigli giudiziari regionali, gli avvocati potrebbero valutare la professionalità di pm e giudici.

Nel corso del pomeriggio, l’avv. Zanon ha parlato anche della riforma Cartabia, in particolare del terzo filone, che è già stato approvato alla Camera e dovrà passare al Senato tenendo conto dell’espressione popolare. Infine, è stata proposta una panoramica delle posizioni delle diverse forze politiche italiane.

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