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Schio. Omosessualità e omofobia. Con ‘MaiMa’ la tolleranza inizia a scuola

Omofobi si nasce o si diventa? Sono temi delicati quelli dell’omofobia e dell’omosessualità, trattati molto spesso con superficialità e a volte ‘rigettati’ o semplicemente accantonati da chi non è direttamente coinvolto nell’argomento.

Con lo scopo di prendere coscienza e avvicinare ad un tema sempre più popolare, è nato a Schio il gruppo MaiMa, la cui portavoce Luisa Ferrandi, avvocato di Rovereto che da 15 anni risiede in città, ha organizzato per sabato 28 febbraio alle 18 nella Sala degli Affreschi di Palazzo Toaldi Capra, un convegno che tratterà il tema ‘La lotta all’omofobia comincia dalle scuole. Omofobi si diventa’.  

Lo scopo di MaiMa è prima di tutto la lotta all’omofobia e la mission è impegnarsi nel prevenire episodi di discriminazione soprattutto nelle scuole, luogo specifico di formazione e sede privilegiata per la nascita di un comune senso di eguaglianza. “Crediamo che ognuno abbia il diritto di realizzare la propria personalità senza discriminazioni di genere, con l’unico limite della speculare libertà altrui – spiega Luisa Ferrandi – L’articolo 3 della Carta Costituzionale italiana infatti stabilisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Pertanto – ha continuato – la società deve garantire integrazione sociale, rispetto degli altri e creazione di un luogo in cui sentirsi accettati e non discriminati. Sempre secondo la Costituzione, è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

MaiMa vuole puntare il faro su tutti coloro che, direttamente o indirettamente, subiscono ghettizzazioni o discriminazioni legate a un orientamento sessuale piuttosto che a un altro. 

“Il disagio di chi vive queste situazioni porta nella maggior parte dei casi ad una condizione di abbandono e isolamento – sottolinea Luisa Ferrandi a nome di MaiMa – L’oppressione sociale diventa fonte di gravi disturbi psicologici che talvolta possono sfociare in forme depressive vere e proprie, fino a condurre al suicidio”. E riferendosi all’omosessualità vissuta in giovane età, come ad esempio durante l’adolescenza, ha continuato: “Un ragazzo che nasce omosessuale e scopre nell’età più delicata della sua esistenza la propria diversità, sentendosi trattare come un ‘essere inferiore’ può subire danni per il resto della sua vita”. E’ proprio con lo scopo di combattere ogni tipo di comportamento discriminatorio di natura omofobica che MaiMa si rivolge alle scuole, cercando di creare una rete che coinvolga tutti i protagonisti dell’universo formativo che deve portare ad aiutare i ragazzi omosessuali ad uscire dalla paura e a vivere sereni a fianco di eterosessuali che tutelano consapevolmente i diritti di tutti i generi.

Alla serata di sabato sono state invitate autorità a vario titolo, come il Sindaco Valter Orsi, assessori e consiglieri comunali, il Direttore Generale dell’Ulss  Daniela Carraro e numerose famiglie, non necessariamente coinvolte nell’argomento. Tra i relatori ci saranno Diego Giron e Dario Meneguzzo (rispettivamente psicologo e avvocato), Alessandro Storer (consulente a Londra per l’inclusione e la diversità), Anna Francesca Basso (presidente Triveneto dell’Associazione Agedo Vicenza), Francesco Crivellaro e Roberto Santacatterina, rispettivamente dirigente scolastico e presidente dell’Associazione Genitori Schio. Si preannuncia non un singolo incontro, ma una serie di appuntamenti per sensibilizzare al tema.

Anna Bianchini