Nuovi talenti crescono in quel di Schio. Anche in campo letterario. Vengono proprio dal Liceo Classico Zanella, infatti, due dei cinque finalisti selezionati oggi al Teatro Nuovo di Verona, da una giuria di insegnanti e professori universitari che li ha scelti tra i venticinque semifinalisti convocati in occasione del Premio Campiello Giovani 2013.

 

Un vero e proprio “spettacolo letterario”, quello organizzato per la scelta della cinquina finalista, al quale hanno partecipato, oltre ai ragazzi, agli insegnanti e ai genitori, il vicesindaco di Verona Vito Giacino, il vicepresidente di Confindustria Veneto Luciano Miotto e il presidente del Premio Campiello, nonché di Confindustria Veneto, Roberto Zuccato.

Alberto Zanella e Martino Zaltron, che frequentano la classe 4^ del liceo scledense, hanno sbaragliato gli oltre 300 ragazzi e ragazze di tutta Italia che avevano presentato i propri lavori per il concorso letterario. I loro racconti, scaturiti dall’amore per la letteratura e nati grazie all’aiuto e agli insegnamenti di Alessandra Tegani, docente di italiano allo Zanella, sono stati individuati tra i migliori cinque dai giudici, e verranno raccolti, con gli altri tre, in una collana a uso istituzionale realizzata a cura della Fondazione Il Campiello.

“È stata un’esperienza emozionante e intensa”, confida Alberto Zanella. “La professoressa Tegani è in gamba, ha spinto tutte le classi della sua scuola a partecipare al concorso. Io scrivevo già, ho sempre avuto la passione per la letteratura. Assieme all’insegnante, tra novembre e dicembre dell’anno scorso, sono riuscito a scrivere il mio racconto, riunendo insieme parti di storie diverse che tenevo nel cassetto”. Le strade primitive racconta di una confraternita di amici che diventano grandi quando i “politici del nord” raggiungono le loro terre e si offrono di comprarle per un nonnulla, per costruire ponti, dighe, città imperiali dove poter svolgere i loro affari.  Per distrarre quella povera gente da ciò che le si sta davvero facendo, vengono vendute e regalate delle trottole di porcellana, che servono a dimenticare e a sognare contemporaneamente.

Poetico e toccante, il racconto di Alberto prende spunto da maestri della letteratura e della poesia del Novecento, come Gabriel García Márquez, Italo Calvino, Mauro Corona, Mario Rigoni Stern, fino a Fabrizio De Andrè, e passa in rassegna i temi dell’amicizia, del potere, della guerra civile e dell’amore, attraversando pure per una riflessione sul disastro del Vajont.

La prossima tappa, per i cinque finalisti della XVIII edizione del Premio Campiello Giovani, sarà al Teatro La Fenice di Venezia, il sette settembre, dove verrà premiato il vincitore assoluto, scelto dalla Giuria dei Letterati del Campiello Letteratura nel corso della Cerimonia conclusiva del Premio, che si aggiudicherà una vacanza-studio in un Paese Europeo.

Alessandro Mafrica

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