È stata celebrata stamattina, a Schio, la “giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. La commemorazione, istituita dall’associazione “Libera” e fissata per il 21 marzo, nella città scledense quest’anno si è voluta far slittare al 15 aprile, aspettando una giornata di sole ideale per poter procedere con la tradizionale piantumazione dell’albero nel “Parco Libera”, il giardino della memoria del Pasini, dove ogni anno la scuola depone una pianta a ricordo di una vittima della mafia.
La cerimonia è iniziata alle 9, in una piazza Falcone e Borsellino affollata da numerosi ragazzi e ragazze delle scuole di Schio, e non solo. Studenti dell’istituto tecnico Pasini, del liceo classico e linguistico Zanella, dell’ITIS De Pretto, dell’IPSIA Garbin, del liceo scientifico Tron, del liceo artistico Martini, delle scuole medie Battistella, e persino un gruppo di alunni da Vicenza. Tutti uniti, con i loro insegnanti, a simboleggiare quello che il sindaco Dalla Via ha denominato “un ponte all’interno del Paese”, in grado di unire l’Italia da Sud a Nord, ricordando e ribadendo con forza che siamo tutti italiani. “Non è un caso se oggi ci troviamo qui, per il terzo anno consecutivo, in questa piazza intitolata ai giudici Falcone e Borsellino. Qualche anno fa la città di Schio ha voluto dedicare questo luogo a due grandi italiani, rendendo un omaggio doveroso al loro sacrificio. Sacrificio loro e di tanti altri ancora, che hanno dato la loro vita lottando per la giustizia”.
“Storia, memoria, impegno. C’è un collegamento profondo nella storia del nostro Paese tra coloro i quali, impegnati nella giustizia, nella solidarietà e nell’impegno civile, hanno dato testimonianza fino al sangue. Tutti noi dobbiamo un senso di riconoscenza a quelli che, come Falcone e Borsellino, ci hanno lasciato un impegno e un’eredità scottante, testimoniandoci anche con il sangue che le idee camminano anche con le nostre gambe. Noi siamo qui per esprimere la nostra solidarietà ai magistrati che in questo momento si stanno battendo in prima linea, rischiando quotidianamente la vita”. Così Franco Venturella, presidente dell’Associazione Cittadini per Costituzione, esprime la vicinanza ai giudici che non mollano e la riconoscenza verso i giovani, sempre più affiatati e interessati a tematiche tanto delicate quanto difficili come quelle di mafia e legalità.
Dopo le parole dell’assessore Lina Cocco, che ricorda l’impegno intrapreso dalle scuole e dagli insegnanti di Schio, e della professoressa Franca Sisinna, che spiega il senso della giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia, arriva il momento dell’ospite della giornata, il magistrato Roberto Tartaglia, che appena presa la parola, non esita a ringraziare tutti i ragazzi, “uno per uno”, gli insegnanti, il sindaco e l’amministrazione di Schio, che si sono impegnati per una giornata che definisce “illuminata”. “Non è soltanto la cerimonia di ricordo di eroi del passato, ma una manifestazione concreta, la più concreta che possa esistere in politica anti-mafia. Noi abbiamo ormai capito che la politica anti-mafia la fanno non soltanto i magistrati nelle aule di tribunale, ma la si fa nelle piazze, parlando con la gente. Per questo ringrazio tutti voi per la passione civile che dimostrate essendo qui, e ringrazio quelli che hanno intitolato questa piazza ai giudici Falcone e Borsellino”.
I ragazzi, stretti attorno al magistrato poco più che trentenne, stanno ad ascoltare in silenzio, dimostrando una partecipazione e un’ammirazione davvero sentiti e profondi, che vanno oltre la loro giovane età. Al momento rituale della deposizione di una corona di alloro in memoria di tutte le vittime delle mafie, segue un applauso rumoroso e spontaneo. Sara e Francesca, studentesse entrambe diciassettenni che hanno aiutato il sindaco nella posa dell’oggetto, hanno partecipato al viaggio a Palermo organizzato a febbraio dall’Associazione Cittadini per Costituzione, assieme con altri studenti di Schio selezionati in ambito del Progetto Legalità. “Sono stati cinque giorni intensi, emozionanti. Qui al Nord si crede che la mafia sia in giacca e cravatta, al Sud invece è più spudorata, più evidente. Abbiamo visto e toccato realtà che ci parevano sconosciute. Dopo un’esperienza così si torna con un’altra mentalità”, confessano le giovani.
Dopo la cerimonia, Roberto Tartaglia ha incontrato gli studenti nell’aula magna dell’ITIS, partecipando poi alla tradizionale piantumazione dell’albero nel “Parco Libera”. Quest’anno l’albero piantato – il ventunesimo – è stato intitolato al maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli, assassinato nei pressi di Agrigento il 4 aprile 1992.
Alessandro Mafrica
