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Thiene. Ancora polemica per il regolamento ‘anti-cani’. Enpa: ‘Non siamo usciti dal medioevo, basta caccia alle streghe’

Non si può ancora definire un ‘felice anno nuovo’ tra gli animalisti e l’amministrazione di Thiene.

L’Enpa Thiene-Schio non ha infatti gradito le ultime dichiarazioni di Giovanni Casarotto a difesa del nuovo regolamento comunale, approvato nell’ottobre scorso, che ridefinisce l’accesso alle aree verdi dei cittadini accompagnati dal loro cane e per questo, nei giorni scorsi, aveva sollecitato i possessori dei cani a inviare lamentela scritta direttamente in municipio. Consiglio che molti possessori di cani avevano prontamente seguito.

‘Abbiamo liberalizzato ai proprietari dei cani molte aree, chiediamo solo collaborazione ai cittadini perché non lascino sporco in terra’, aveva dichiarato il primo cittadino un paio di giorni fa, sostenuto dal vicesindaco Alberto Samperi, che aveva addirittura tacciato gli animalisti di ‘fanatismo’, quando invece le nuove disposizioni andavano solo verso un ‘maggiore rispetto del suolo pubblico’.

Incredula è la presidente dell’Enpa Thiene-Schio Federica De Pretto. ‘Non ci aspettavamo di essere usciti dal medioevo, ma c’è da preoccuparsi a leggere le dichiarazioni di sindaco e vicesindaco – ha affermato – per l’atteggiamento scorretto di questi amministratori che addirittura si permettono di insinuare che il problema di Enpa sia pulire dove il cane sporca e mi danno della fanatica, mentre sanno bene che la nostra proposta, fatta in più occasioni, era quella di inasprire le sanzioni per chi sporca, di applicare i controlli e di mettere in atto azioni educative, anche con la nostra collaborazione. Questi tre punti sono stati ripetuti fino alla nausea, ma si va sui giornali a dare a tutti i proprietari di cani indistintamente degli sporcaccioni, così si tenta di portare dalla propria parte quei cittadini esasperati dalle deiezioni, facendo passare noi per tolleranti, quando la nostra protesta nulla ha a che fare con la regolamentazione sulla raccolta delle deiezioni’.

Per quanto riguarda le deiezioni solide, precisa poi la presidente, in realtà non c’è nulla di nuovo rispetto a prima, in quanto queste vanno raccolte, magari senza dover fare chilometri per trovare un cestino, e chi non lo fa va sanzionato. Per le deiezioni liquide invece è un altro paio di maniche. ‘E’ ridicolo obbligare i proprietari di cani – ha precisato De Pretto – a viaggiare con una bottiglietta, tuttavia lo accettiamo. Ma ci chiediamo: cosa intende fare il Sindaco per le deiezioni liquide umane? Ai muri usati come urinatoi? Non parliamo dei mozziconi di sigarette, delle cartacce o dei cocci di vetro. Non ci stiamo ad essere definiti insudiciatori per il fatto di essere proprietari di cani. I proprietari di cani sono cittadini che alla stregua degli altri possono essere o meno educati. La stragrande maggioranza è civile e non tollera questo atteggiamento dell’amministrazione’.

Ma a far andare su tutte le furie la presidente sono i ‘solo’ 22 parchi vietati ai cani sui 100 totali a disposizione dei thienesi. ‘Qui si gioca sull’ignoranza, – ha spiegato De Pretto – perché il sindaco non dice che nelle 100 aree che nomina ci sono anche le aiuole e le rotonde? Ci sentiamo presi in giro. Dovremmo far passeggiare i cani nelle rotonde? E’ questo il nocciolo della nostra protesta. In questo modo si va a impedire un diritto sacrosanto del cittadino: quello alla libera circolazione. Senza fanatismo, questa ordinanza non può che essere definita ‘anti-cani’ e l’amministrazione non sta facendo altro che esasperare i rapporti tra i cittadini con il loro atteggiamento di cinofobia. Il Sindaco non ha ancora capito che per noi gli animali sono compagni di vita e vogliamo sentirci liberi di poter gestirli, con educazione e senso civico. E infine siamo spaventati perché siamo convinti che questo modo di ragionare porti alla dissuasione alle adozioni in canile. Se il canile a Natale era vuoto non dobbiamo certo ringraziare il sindaco ma la tenacia, l’impegno e la costanza dei volontari Enpa e il grande cuore di tanti cittadini, anche thienesi, che hanno aperto le loro case a un randagio. Siamo a disposizione di chiunque voglia ragionare con noi su soluzioni serie e ci auguriamo che la caccia alle streghe in atto a Thiene finisca al più presto’.

M.B.