Si sono svolti oggi pomeriggio nella chiesa di San Sebastiano a Thiene i funerali di Ottorino Finozzi, ex sindaco di Thiene e personaggio di punta della politica locale. ‘Un uomo semplice e lontano dai giochi di palazzo – l’ha definito Don Fidenzio, che ha celebrato la funzione liturgica – che mi salutava con uno squillante ‘Sia lodato Gesù Cristo’ e mi faceva sentire piccino e quasi intimidito davanti alla sua figura mastodontica’.

 

Alla presenza dell’Amministrazione Comunale, di ben 6 precedenti Sindaci di Thiene e delle autorità militari e civili locali, il saluto a Finozzi è stato composto e sentito. La chiesa della Ca’ Pajella gremita e silenziosa ha fatto da contorno alla bara sovrastata e circondata da rose bianche. Un segno di purezza, per ricordare un uomo che tutti all’unanimità definiscono ‘semplice e generoso, capace di lavorare nel Sociale salvaguardando la qualità della vita della sua comunità’. Un uomo che è stato un elemento di spicco della Democrazia Cristiana locale e anche Sindaco per 2 mandati. ‘Ottorino Finozzi era un uomo attento alle esigenze dei singoli e della comunità intera – ha sottolineato Don Fidenzio – Aveva una grande capacità di dialogo, tant’è che è riuscito a far comunicare gli Amici della Resistenza con i Volontari della Libertà. E’ stato un uomo capace di riconoscere la sua fortuna, cresciuto e formato in tempi difficili e ha fatto di dialogo e discernimento le luci che hanno guidato la sua strada. Finozzi era l’uomo della concretezza e dell’accoglienza – ha concluso – e ha vissuto la politica come la intendeva Papa Paolo VI, come una forma esigente di carità’.   

Il Sindaco di Thiene Giovanni Battista Casarotto, commosso davanti alla bara di quello che ha definito la ‘sua guida’, ha letto una lettera che Finozzi aveva scritto ai suoi cittadini chiamandoli affettuosamente ‘amici’. Lettera in cui spiegava che ‘la vita è come il  susseguirsi delle stagioni. C’è la primavera in cui si nasce e si è attivi e poi arriva l’estate, stagione in cui si lavora e ci confronta con la vita. In autunno si raccolgono i frutti e si gode del calore della famiglia mentre in inverno si traccia un bilancio e si diventa consiglieri per i giovani. Qualcosa ho dato – ha continuato a leggere Casarotto dalla lettera di Finozzi – ma molto più ho ricevuto. Quando finiscono i desideri cominciano i ricordi e bisogna lottare per la qualità della vita. Ma non basta combattere – ha concluso – per vincere ci vuole impegno’.

 

Parole dolci, ma sagge e potenti, che hanno suscitato un grande applauso e parole di affetto tra i presenti. Anche Don Lino Cecchetto parroco in congedo della Ca’ Pajella, è voluto rientrare per rendere omaggio a Finozzi in nome di ricordi e collaborazioni che hanno condiviso nella vita. La cerimonia si è conclusa con la lettura della ‘preghiera dell’Alpino’ recitata dal presidente degli Alpini Giancarlo Binotto che ha voluto ringraziare Ottorino Finozzi per averli sempre sostenuti. Applausi e un profondo silenzio hanno  accompagnato la bara nella sua uscita, e tra la folla risuonavano i commenti ‘era una persona perbene, un uomo semplice, ma forte e deciso, dotato di grande umanità’.

 Anna Bianchini
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