L’artista maledetto colpisce ancora, ma questa volta lo fa con uno sfogo non pittorico ma ‘teorico’ e porta a Thiene il ‘Barbonismo’. Il suo scopo è puntare l’attenzione sul mondo della pittura, quell’arte tanto bella e potente quanto bistrattata e poco incentivata dal punto di vista economico. Dopo aver lasciato un proprio dipinto che poi, è stato recuperato dalla Polizia Locale, in pieno centro a Thiene, ne ha lasciato un altro davanti alla Galleria d’Arte di Via Maddalena. A trovare il quadro è stata la presidente dell’associazione Le Mani Elsa Marsilio, che ne ha dato subito ospitalità.

Caramello Cahmbers,l’artista maledetto si firma come un personaggio dell’autore di romanzi horror Stephen king, spiega con il suo sfogo che il mondo dell’arte non riesce a trovare in Italia finanziamenti che non permettono di mantenersi a chi vuol vivere di arte. E spiega che proprio per manifestare questo disappunto è addirittura nato un nuovo movimento artistico con il nome di ‘Barbonismo’.

 

“Gli artisti che non possono vivere con la loro arte hanno voluto rimarcare questa triste situazione dando vita al Barbonismo – spiega Caramello Chambers nel suo sfogo – a dare il via ufficiale al movimento artistico sono stati 2 gruppi artistici di Roma che hanno esposto in tutta la città 80 manichini rappresentanti dei ‘barboni’, per sottolineare la fine che farà chi vuole vivere di arte”.

Ecco spiegato il perché in Piazza Scalcerle, davanti alla galleria d’Arte Moderna e davanti ad alcune abitazioni sono ‘apparsi’ dei dipinti con scritte che invitavano ad aprire gli occhi sul mondo dell’arte, chiamando un causa un ‘artista maledetto’.

“Non è vandalismo – sottolinea il Van Gogh di Thiene – e non c’è scopo di lucro. Le opere sono veri e propri ‘regali’ per chi ha il coraggio di raccoglierle”.

Gli artisti maledetti, in passato, erano inetti della società, disadattati e rifiutati da tutti, spesso alcolizzati e mentalmente disturbati e il ‘Barbonismo’ è un chiaro riferimento alla ‘maledizione’ di questi nuovi artisti che, come quelli del passato, vivono allo stesso modo.

Per chi ne vuole sapere di più pubblichiamo il manifesto ufficiale del Barbonismo.

 

“Il Barbonista, potrebbe rivendicare il rispetto che gli Artisti hanno sempre avuto, come accade ancora nei paesi civili. Rivendicare spazi espositivi degni e gratuiti per far conoscere a più persone le opere costate all’Artista Ingegno e Fatica. Criticare lo sperpero del denaro pubblico per il finanziamento di film prodotti da grandi case a fronte del nulla ricevuto da Associazioni Culturali ed entità che lavorano direttamente sul territorio (milioni di euro usati per produrre film che al botteghino triplicano l’investimento e non rendono nulla alle casse dello stato; film finanziati e mai distribuiti o addirittura mai terminati). Scandalizzarsi per il dazio che la SIAE esige dall’Artista solo per dare a questo la parvenza di tutela dei propri diritti. Rivendicare dalle istituzioni la possibilità di vivere della propria Arte, tramite sussidi, supporti o coinvolgimento in progetti istituzionali. Criticare lo sperpero del denaro pubblico per la costruzione dell’ennesimo stabile costoso e inutile dopo aver avuto la prova dell’inutilità di quello precedente. Chiedere alla “gente normale” perché mostre, proiezioni, spettacoli teatrali e concerti di artisti mai visti in TV, ma dalle indubbie capacità tecnico-creative, vadano deserti mentre un concerto di piazza dove non sapete nemmeno chi vi irradierà le sue idee sia seguito da centinaia di migliaia di persone anche in condizioni estreme. Nessuno ha bisogno di far parte di una massa per sentire accettate le proprie idee: in una massa si è solo un numero senza valore. Farsi beffe di tutti quegli ‘artisti’ che accelerano il processo di inbarbonimento degli Artisti accettando compromessi, pagando per farsi produrre, editare, mostrare. E’ a causa loro se chi ci sta riducendo barboni lo continuerà a fare. Infine, potrebbe rivendicare una maggiore dignità per l’essere umano, ‘parassitato’ da multinazionali, politica, religione, mercato immobiliare, da un sistema economico generale che un po’ alla volta lo sta riducendo sia materialmente che spiritualmente così, un Barbone. Il barbonista, con questo pretesto, potrebbe fare tutto ciò. Ma non lo farà. Perché, semplicemente, è inutile. Questo, in tutti i sensi, è l’Anno Zero.

Anna Bianchini

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia