Libri antichi e preziosi i protagonisti
della serata per i 15 anni dell’Accademia Caietanus de Thienis
L’Accademia di Cultura “Caietanus de Thienis” compie i quindici anni di vita e li festeggia con una serata speciale venerdì 5 dicembre 2014 alle 20.30 nella Sala Multimediale della Sede del Duomo in via san Francesco 4.
Serata speciale, si è detto, e a ragione, visto che in quell’occasione saranno presentati i frutti del lavoro di riordino e catalogazione dei libri antichi e rari della Biblioteca Antica dell’Archivio Storico del Duomo, durati oltre due anni.
“L’Accademia di Cultura “Caietanus de Thienis” – dichiara il Presidente dell’Accademia, Renato Cimenti – ha un luogo di nascita molto preciso: l’archivio della Parrocchia del Duomo e più esattamente la sala dove vengono conservati i libri antichi e rari. Quindici anni fa il professor Vittorio Zampese, che si firmava come “bibliotecario”, indirizzava a tutti coloro “che sanno di latino” un invito ad iscriversi all’Accademia, rivolto in particolare ai giovani e ad approfondire lo studio del latino, “veicolo di produzione culturale e scientifica fino al secolo scorso e più dell’euro strumento di unità ideale d’Europa”.
La Biblioteca Antica del Duomo, proprio secondo le considerazione del professor Vittorio Zampese, primo organizzatore e curatore della biblioteca stessa, è una delle più importanti biblioteche antiche private esistenti in Italia, sia in termini di numero di testi che di valore antiquario degli stessi. Consta di più di mille volumi a stampa, editi dal 1488 al 1900 e riuniti e custoditi nella Canonica del Duomo.
I testi raccolti risalgono infatti dalle origini della stampa, poiché il più antico è un antifonario del 1488 – e il primo testo a stampa è del 1455 – fino ai giorni nostri. Molto diverse le tematiche trattate, che spaziano dall’ambito religioso a quello giuridico, dal medico-divulgativo a testi classici di letteratura, dai trattati di architettura a raccolte di stampe. L’Archivio contiene anche i testi più antichi e preziosi della storia del thienese conservando al suo interno le serie complete dei libri canonici dalla loro istituzione ad oggi, pezzi assolutamente unici e come tali di valore inestimabile.
Questi documenti erano conservati in armadi a vetri in un seminterrato della Canonica, opportunamente dotato di impianto di deumidificazione.
Con il passare del tempo, la convinzione che l’ambiente sotterraneo non rappresentasse il meglio per la conservazione di testi cartacei e la difficile accessibilità dei testi stessi ha
convinto i volontari dell’archivio a decidere di spostare la biblioteca in un luogo più adatto e accessibile.
Circa due anni fa quindi, il parroco del Duomo, Don Livio ha affidato l’incarico di traslare l’intera biblioteca. “Se è vero che i libri non fanno la storia – ci dice don Livio Destro – è altrettanto vero che sono il “sigillo” della storia. E’ importante, allora, offrire all’intera comunità l’opportunità di vedere e conoscere i libri principali che ne hanno interpretato il vissuto, eventi particolari, sensibilità culturali e di fede, perché aiutano a capire e ricordare l’anima di chi ha costruito la nostra storia. “Scire nostrum reminisci”, il nostro sapere è ricordare, dicevano gli Antichi. In un tempo che ci vede tutti impegnati a sviluppare e, per certi versi, ri-costruire i fondamenti della cultura e della socialità, arriva provvidenziale questo invito a guardare le testimonianze del passato, coscienti che solo dal tronco antico può nascere il nuovo germoglio. Grazie agli amici dell’Archivio Storico del Duomo di Thiene, che si sono adoperati con perizia, pazienza e tanto amore per la cultura!”
Curatore del lavoro è il professor Claudio Cogollo: “I testi sono in genere ben conservati – dichiara Claudio Cogollo – anche se per alcuni di essi si renderà probabilmente necessaria una qualche forma di restauro. Alcuni numeri risultano significativi per qualificare il lavoro sin qui svolto: la biblioteca consta di 1145 testi raccolti in circa 41 metri di scaffale per 2 metri cubi di volume e quasi 2 quintali di peso. Tra i volumi più preziosi ci sono i testi del XV secolo, che sono sei, mentre le “Cinquecentine” arrivano a 260 volumi. Il progetto è iniziato a marzo del 2012 ed è terminato nel novembre del 2014. L’incontro pubblico del 5 dicembre conclude il lavoro impegnativo fin qui svolto”.
Si è trattato quindi di un’importante attività di catalogazione e memorizzazione, su database digitale, dei dati bibliografici dei volumi conservati nella Biblioteca Antica del Duomo.
Questa attività è stata propedeutica alla fase di ricollocazione della stessa in un ambiente più adatto alla conservazione.
Il data base costituito verrà messo a disposizione degli interessati tramite la Biblioteca civica.
“La salvaguardia e la messa a disposizione del pubblico di un patrimonio librario così prezioso – afferma con soddisfazione Maria Gabriella Strinati, assessore alla Biblioteca Civica – non possono che essere apprezzate con gratitudine. Si tratta della nostra cultura e della nostra identità, che abbiamo il dovere di trasmettere alle future generazioni”.
I testi della Biblioteca Antica saranno a disposizione degli interessati negli orari di apertura al pubblico dell’Archivio.
Attualmente l’Archivio e i volontari che vi prestano opera, sono a disposizione del pubblico per attività di ricerca storica e anche genealogica
La serata si aprirà con le considerazioni del Presidente dell’Accademia Caietanus de Thienis, Renato Cimenti e con l’intervento introduttivo dell’esperta Silvia Anapoli sulla storia del libro dal
punto di vista della sua evoluzione tecnologica; quindi il curatore Claudio Cogollo esporrà le modalità metodologiche ed operative seguite nell’opera di catalogazione e di traslazione dei testi, con considerazioni e curiosità emerse durante l’attività stessa.
Il filo conduttore della serata, arricchita dalla proiezione di materiale multimediale, riguarda il cercare di vedere il libro non solo come mezzo di trasmissione di contenuti, ma anche come veicolo delle storie di vita delle persone che sono state in qualche modo i proprietari dei libri stessi. “In questo senso faremo dei cenni a vari tipi di annotazioni a mano che sono riportate su alcuni testi, – precisa il curatore Claudio Cogollo – a volte semplici nomi, altre volte racconti veri e propri, curiosità o addirittura eventi drammatici”.
A conclusione della serata una dolce sorpresa, anche questa desunta dalle note recuperate da un volume, concluderà la serata.
“Tra le prossime attività che l’Archivio storico porterà avanti nei prossimi anni – conclude Claudio Cogollo – ci sono la cura e l’edizione della rivista semestrale Archivio, giunta al 16° numero, che è, e lo diciamo con orgoglio, l’unica rivista di storia che riguarda Thiene e il thienese. Altro importante focus che, in questi e nei prossimi anni, ha guidato e guiderà l’attività dell’Archivio è il restauro dei libri parrocchiali permesso grazie alle donazioni che nel tempo ci sono state devolute. Infine, altro progetto che inizierà con l’inizio del nuovo anno è la catalogazione dell’apparato fotografico esistente all’interno dell’Archivio, in modo da conoscere esattamente la consistenza di questo patrimonio sempre più importante e da poterne rendere disponibile il contenuto”.
L’Accademia Caietanus de Thienis La forma dell’Accademia fu scelta perché fosse luogo di comunicazione di idee ed esperienze, con un impegno specifico di partecipazione e contributo personale dei soci, con l’intento di preservare il modello culturale della tradizione classico-cristiana ed approfondire tematiche scelte nella cultura del passato e del presente.
Nel tempo, l’attenzione si è rivolta ad un più ampio orizzonte di interessi, come l’arte, la storia, i viaggi, la musica, l’architettura, ma sempre con attenzione alla realtà, al territorio, alle comunità, nella consapevolezza che la cultura è un diritto di tutti, ma per varie ragioni è patrimonio di pochi, non tanto perché richiede risorse economiche, di tempo o di intelligenza, quanto perché coltivare il sapere richiede passione, pazienza, disponibilità.
E’ quella che si chiede ai soci e che i soci offrono, perchè ogni iniziativa crei onde culturali che si estendano ad un numero più ampio di persone e generino una più ampia area di interesse.
“Nei soci dell’Accademia – dichiara il Presidente Renato Cimenti – c’è il desiderio di contribuire, in maniera modesta magari, ma significativa, a rendere migliore la nostra società, rendendoci migliori come persone, attraverso il sapere, il gusto del bello, la sensibilità artistica, la capacità di comprendere le forme più alte nelle quali l’uomo è capace di esprimersi”.
