Anche quest’anno la Festa dei Popoli sarà introdotta da una serata dedicata in particolar modo alle donne, ma aperta a tutta la cittadinanza, che avrà luogo stasera, mercoledì 19 giugno alle 20.45 nel centro storico cittadino, quando piazza Chilesotti si trasformerà in un salotto dove ascoltare testimonianze, apprezzare suoni e danze e, perchè no, riflettere con garbo grazie a spunti davvero interessanti su temi di grande attualità ed importanza.
L’incontro, proposto dalla Commissione Festa dei Popoli con il patrocinio del Comune di Thiene, Assessorati all’Integrazione e alle Pari Opportunità, si intitola “Una vita in una valigia. Donne in dialogo con la scrittrice Elvira Mujčić”, autrice del libro La lingua di Ana ed è inserito nel ciclo “I colori delle donne”.
Il tema conduttore della serata sarà infatti il linguaggio e in particolare la perdita d’identità di chi vive in un Paese straniero e si trova nell’impossibilità di comunicare i propri sentimenti più profondi, esprimibili solo nella lingua natale.
“Abbiamo voluto affiancare alla Festa dei Popoli – sottolinea Maurizio Fanton, assessore all’Integrazione – un momento per riflettere su temi dell’immigrazione e, anche quest’anno come nel 2012, la scelta è caduta sul variegato mondo femminile, affrontato, questa volta, dal punto di vista della comunicazione e dei sentimenti, con una testimonianza che ci viene dall’altra sponda dell’Adriatico da una terra martoriata dalla guerra”.
A comunicare emozioni con il linguaggio universale del corpo, della musica e dell’arte, ci saranno brani musicali proposti dall’Istituto Musicale Veneto Città di Thiene, canzoni eseguite dal gruppo Nuove Frequenze e danze del Centro Arte Danza & Compagnia della danza di Thiene. Le persone che lo desiderano potranno costruire la propria “pagina di vita: segni e colori delle donne”, guidate da Fania Borin, art-counselor.
“L’iniziativa – aggiunge Maria Gabriella Strinati, assessore alle Pari Oportunità – rientra in un più vasto calendario di eventi che il mio assessorato sta predisponendo per i mesi autunnali, con convegni, seminari e gruppi di incontro. E’ certamente di grande interesse l’argomento relativo al linguaggio che sarà affrontato nella serata del 19 e che costituisce una delle numerose facce del poliedrico universo femminile”.
Modererà la serata la giornalista Maria Luisa Duso.
In caso di maltempo la serata si svolgerà nell’auditorium “Città di Thiene” in via Carlo Del Prete.
L’ingresso è libero.
Domani, giovedì 20 giugno, dalle 10 la scrittrice Elvira Mujčić sarà ancora a Thiene, questa volta nella libreria “Il grillo parlante” per incontrare chi voglia scambiare qualche chiacchiera con lei o porle domande.
Elvira Mujčić è nata nel 1980 a Loznica, una città al confine tra la Serbia e la Bosnia, ma ha vissuto a Srebrenica fino al 1992, quando a causa della guerra è stata costretta a fuggire, con la madre e i due fratellini, in un’altra città bosniaca, dov’è rimasta per sei mesi.
È poi riparata in Croazia, in un campo profughi, finché, all’agosto del 1993, è arrivata in Italia.
Per cinque anni ha risieduto in un paese in provincia di Brescia, dove ha frequentato il liceo linguistico. In seguito alla maturità si è laureata in Lingue e Letterature Straniere all’Università Cattolica di Milano. Oggi vive a Roma.
Ha scritto pezzi teatrali, saggi e reportage per diverse riviste italiane.
Ha tradotto in italiano Il letto di Frida di Slavenka Drakulić, ha pubblicato Al di là del caos. Cosa rimane dopo Srebrenica (2007), E se Fuad avesse avuto la dinamite? (2009), l’e-book Sarajevo: la storia di un piccolo tradimento (2011) e La lingua di Ana (2012).
… La disperazione mi pervase, l’idea di essere a centinaia di chilometri dal luogo a cui appartenevo mi fece sentire imprigionata, senza possibilità di ritorno…
…le parole non mi venivano. Le sapevo, sapevo di saperle, erano lì, nella mia testa… Cercavo di consolarmi col fatto che magari le avevo “solo” dimenticate, però dimenticare non è un po’ come averle perse?
Nella tua lingua
vivi l’amor materno,
senti il sapor del vino
e gusti un vero pasto.
Solo nella tua lingua
il pianto puoi placare.
Ma quando tu non puoi
né piangere, né ridere,
quando cantar non puoi,
davanti alla tua Terra
davanti al tuo cielo,
nella materna lingua
vivere il silenzio puoi.
(Elvira Mujčić, La lingua di Ana)
