Secondo il candidato civico Daniele Apolloni la dipartita dalla scena politica di Maria Gabriella Strinati sarebbe dovuta al fatto che l’assessore alla cultura e vicesindaco non condividesse il ‘minestrone’ in quanto poco convinta dei compagni di viaggio dai quali avrebbe fatto bene a staccarsi salvaguardando così la dignità di persona libera.

Lo ha spiegato a chiare lettere ieri in un post intitolato ‘Strinati sì, Strinati no’ facendo intuire così che la professoressa che ha anche incontrato personalmente, si fosse confidata con lui.

Ne è convinto pure il suo vice Valerio Bassotto, che l’ha descritta e l’ha dipinta come una donna convintamente di destra, che era insofferente nello stare in una coalizione che ospitava PD e 5Stelle capace di usarla “solo come una macchina da voti”.

“Non è assolutamente così” – ha spiegato un esponente del Pd, con cariche regionali nel pomeriggio di ieri – “le ho parlato personalmente, non mi ha assolutamente detto che non digeriva la presenza del mio partito anche perchè noi ci siamo stati sin dalla sua nascita politica come formazione, il ‘minestrone’ esiste da 10 anni. Ci siamo sentiti al telefono e non mi ha fatto cenno ad insofferenza che riguardasse il Pd”.

Un quesito, quello sull’identità politica della professoressa, che sta arrovellando tutta Thiene. Lo stile è sempre uguale, nessuno parla ufficialmente, ma tutti giurano di aver avuto colloqui con lei e addirittura negli ambienti Lega c’è chi assicura di aver ricevuto i suoi ‘sfoghi’ di donna e di amministratore che non si sentiva ascoltata. Questo fa cadere dalle nuvole e lascia sbigottiti i suoi compagni di squadra che per tutta la giornata di ieri hanno atteso il comunicato stampa con il quale Strinati avrebbe dovuto fornire le spiegazioni del dietrofront in primis a chi aveva creduto in lei. La descrivono come un assessore che ha sempre fatto squadra con i colleghi di giunta, che non ha mai votato contro alle decisioni prese unanimemente e non ha mai detto ‘no’ a PD e grillini.

Una cosa è certa: Maria Gabriella Strinati ha spiazzato i compagni di squadra con cui da un anno collaborava per il nuovo progetto per la città sotto il nome di Giampi Michelusi: incontri, serate  insieme e chat condivise in cui il candidato sindaco della coalizione allargata non ha mai nascosto nulla, tutt’altro. Pare che non ci fosse una virgola che non fosse stata preventivamente vagliata da tutti. Addirittura, Maria Gabriella Strinati aveva voluto copia del programma e alcuni punti li aveva fissati proprio lei, che veniva consultata per tutto.

Insomma per Michelusi quell’abbandono all’altare, dopo aver pianificato nei minimi dettagli gli arredamenti della nuova casa comune, la vita quotidiana da condividere e la nascita di progetti che esaltassero davvero tutti, è un boccone amaro che lo ha scioccato. A lui, pare che in giunta, Strinati abbia offerto le sue scuse per primo, con occhi lucidi che lasciavano trasparire la consapevolozza di averla fatta grossa e di aver messo in imbarazzo quei compagni che adesso con la sua condotta vengono pure messi alla gogna da chi sta sguazzando in questa vicenda.

Anche la stampa, che l’ha inseguita, che le ha fatto mille telefonate e che si è messa a disposizione, ieri si è sentita tradita dall’ennesima promessa di quel comunicato stampa che non è mai arrivato, lasciando vuoti in pagina, che solo ieri sera sono stati colmati nello spazio che era riservato a lei.

Se non ha voglia di spiegarsi a quell’opinione pubblica che spesso le ha attribuito le luci di una ribalta per i suoi traguardi amministrativi più che per altri colleghi, è naturale che ci sia l’aspettativa  di doverlo fare almeno per amore di un programma per la sua città dalla quale ha brutalmente staccato la spina lasciando per strada chi aveva invece investito su di lei. Lasciando così immense praterie e spazi infiniti a illazioni e speculazioni che si rincorrono ormai da una settimana, tra chi si è comunque ostinato a difenderla e chi è si comprensibilmente stancato per quello che a molti è sembrato un capriccio.

‘Apertis verbis’, direbbero i latini: perchè se l’intendimento era quello di raggiungere una serenità e una tranquillità fuori dall’agone politico, la strada di un lunga agonia fatta di silenzi e di rinvii certo non si è rivelata quella giusta.

M.Z.

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