“Troppi bambini arrivano al Pronto Soccorso per malattie generiche che possono essere curate dai pediatri”, aveva denunciato pochi giorni fa il direttore generale della Ulss 4. Annunciando peraltro l’affissione di locandine plastificate con l’indicazione delle malattie

che possono essere curate a livello ambulatoriale, come tosse, mal di gola, raffreddore. Ma è davvero sempre colpa dei genitori troppo apprensivi? Secondo Maurizio Fanton, assessore al Comune di Thiene per i Servizi alla Persona e alla Famiglia, assolutamente no. “Non voglio far polemica – spiega -, ma a mio avviso il problema nasce dall’alto. Dalle modalità d’assegnazione dei pediatri, che secondo me non hanno logica”.

“Quando nasce un bimbo, l’Ulss gli assegna un pediatra – prosegue l’assessore -. Ma spesso non viene attribuito seguendo il principio territoriale, ma quello delle caselle vuote. Mi spiego: è venuta da me una mamma che vive a Thiene e ha il pediatra a Marano. E un’altra che da Marano, per curare il bimbo, deve spostarsi a Villaverla. Teniamo conto poi che, oramai, le visite a domicilio sono quasi scomparse. Se un bambino ha la febbre, la mamma deve imbacuccarlo e portarlo dal pediatra. E se non ha la patente? Pensi, quella mamma di Thiene mi ha raccontato che quando va dal pediatra, a Marano, trascorre un’ora al bar aspettando che lo studio medico apra, poi altre due ore alla fine della visita, aspettando che passi la corriera che la riporti a casa. Un’assurdità. Peraltro con ulteriori rischi per la salute del piccolo. E se il bimbo sta male di venerdì sera? Dove dovrebbero portarlo i genitori se non al Pronto Soccorso? Che poi s’intasa, certo, ma il problema non è lì, è altrove”.

Incalza l’assessore Fanton: “La Ulss, o chi decide in materia, potrebbe cambiare i criteri di assegnazione dei pediatri tenendo conto della distanza del bambino dal medico. E non andare a riempire delle caselle vuote, che se da un lato risolve una necessità, dall’altro apre cento altre complicazioni. Davvero, nessun intento di far polemica, piuttosto di trovare una soluzione al problema. La mia è solo una riflessione, sulla base di quel che le mamme vengono a raccontare”.

di Redazione Thiene on line

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