Il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza ha formalizzato il rinnovo dell’incarico di responsabile dell’Unità Operativa Semplice Coordinamento Locale Trapianti per l’ospedale di Santorso al dott. Alessandro Sartori.

Padovano, 53 anni,  si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Padova, dove successivamente ha conseguito la specializzazione in Anestesia e Rianimazione.

Ha iniziato il proprio percorso professionale presso l’Azienda Ospedaliera di Padova, interessandosi fin da subito alla donazione di organi, per poi approdare nell’allora ULSS 4 Alto Vicentino nel 2009, lavorando prima nell’ospedale di Schio e quindi nel nuovo ospedale di Santorso, con incarichi di crescente responsabilità, tra cui il “Monitoraggio neurologico in rianimazione” (2014) e quindi occupandosi a partire dal 2016 del coordinamento trapianti, ruolo che è stato formalizzato e valorizzato nel 2020 con la sua nomina a responsabile dell’U.O.S. Coordinamento Locale Trapianti per l’ospedale di Santorso.

«In questi anni il dott. Sartori ha dimostrato una grande professionalità unita ad una spiccata sensibilità, caratteristiche entrambe fondamentali nelle attività propedeutiche alla donazione di organi e tessuti – commenta il Direttore Generale Carlo Bramezza -. Anche l’Alto Vicentino, come tutto il Veneto, rappresenta un territorio molto sensibile al tema e generoso, ma questo non sminuisce certo l’attenzione che la nostra équipe pone al tema, anzi rende il loro incarico ancora di maggiore responsabilità. In questi anni c’è stata un’importante crescita del gruppo di lavoro del coordinamento trapianti dell’ospedale di Santorso, che ha portato tra le altre cose alla donazione di fegato anche da parte di grandi anziani e a donazioni “a cuore fermo”, ovvero con accertamento di morte con criteri cardiaci. Mi congratulo dunque con il dott. Sartori per il rinnovo del suo incarico e per i risultati raggiunti insieme a tutte le figure che a vario titolo sono coinvolte nel percorso di donazione».

Un percorso, quest’ultimo, che è possibile grazie ad una organizzazione complessa e allo stesso tempo molto snella, come spiega il dott. Sartori: «Di regola il prelievo viene fatto presso il nostro ospedale dalle équipe che poi effettueranno il trapianto, mentre noi ci occupiamo di tutto il resto: in primis identificare i pazienti candidabili alla donazione di organi e tessuti, generalmente ricoverati in Rianimazione, e quindi proporre la donazione ai familiari, che è sempre un momento delicato perché ovviamente questo avviene in un momento di lutto e di forte emotività. E poi vi è il coordinato con il Centro regionale e, tramite quest’ultimo, con le singole strutture che riceveranno gli organi, anche fuori provincia. Tutto deve avvenire molto velocemente, perché abbiamo una finestra di tempo limitata: entro 18 ore i donatori ricevono gli organi donati. Si tratta dunque di un lavoro molto impegnativo da parte di tutto il team, ma nel quale personalmente credo molto».

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