‘Dopo le alluvioni arrivano i profughi nella piccola frazione di Lago di Velo d’Astico’. E’ con questo stato d’animo per niente sereno che popolazione e Primo cittadino stanno aspettando l’arrivo di 7 ‘migranti’, come usa chiamarli il sindaco Giordano Rossi, previsto per la prima mattinata di giovedì 6 agosto.

Si tratta di giovani che si trovavano nella struttura al Pian delle Fugazze a Valli, spostati per inagibilità abitativa.

Arrivo non proprio inaspettato, ma quasi: Rossi ha ricevuto la telefonata dalla Prefettura alle 12 del giorno precedente, ma solo per essere messo davanti al dato di fatto: i profughi saranno accolti in un complesso di appartamenti privati (questa volta di un italiano, non però residente in paese).

Il dialogo tra Prefettura, cooperative e privati segue così anche in questo caso il suo iter consolidato, tagliando fuori le amministrazioni, che, come nel caso di Giordano Rossi, avevano dichiarato la loro indisponibilità ad accogliere i profughi perché, come tanti altri paesi, il comune non ha nessuno stabile disponibile.

‘E’ una scelta infelice quella della Prefettura – ha commentato sconsolato Rossi – perché non condivisa dal comune dove verranno a giordano rossirisiedere, tra l’altro in un nucleo storico di Velo, la frazione di Lago, dove non ci sono spazi esterni perché possano muoversi senza che l’impatto sociale non sia problematico’.

 

Il clima a Velo non è dunque quello dei migliori. La preoccupazione che ‘i rive anca qua’ era da qualche settimana abbastanza diffusa tra la gente del posto, soprattutto perché nessuno vede ad oggi una soluzione al problema.

‘Questa non è solidarietà – ha concluso Rossi – perché non stanno risolvendo i problemi di nessuno, tanto meno quelli dei migranti. Sono persone senza futuro perché non hanno un lavoro, mezzi, famiglia. Sono solo parcheggiati, per chissà quanti mesi.’

Marta Boriero

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