Dopo la strage di avannotti di trota fario e marmorata avvenuta domenica scorsa alla ‘Peschiera’ di Lago di Velo si sta facendo strada l’ipotesi più probabile, quella che si tratti di avvelenamento causato da detersivi o detergenti.

 

È quanto riescono ad ipotizzare al momento gli addetti ai lavori, in attesa delle relazioni dei periti dell’Arpav, accorsi per far luce sulla morte inspiegabile di centinaia di migliaia di pesci.

 

Franco Dal Zotto, Presidente del Bacino Astico-Leogra, l’associazione che gestisce la Peschiera ed è certificata per il recupero ittico della zona, sostenuto da Provincia e Regione, è profondamente amareggiato. ‘Stiamo aspettando la relazione dell’Arpav che ci dirà di che tipo di inquinante si tratta. Sembrerebbero detergenti. La risposta l’avremo solo tra qualche giorno’.

 

Le sostanze tossiche sarebbero confluite da una condotta e arrivate alle vasche degli avannotti, i piccoli di pesce che hanno appena assunto le sembianze dell’adulto, ma questa è ancora una ipotesi, anche se la più probabile. Certo invece è che hanno perso la vita 280 mila esemplari di trota fario e 80 mila di trota marmorata, tutti piccoli di poche decine di giorni che sarebbero serviti al ripopolamento dei bacini idrici delle zone del Posina, dell’Astico e del Leogra.

 

La trota marmorata, in particolare, è un esemplare reintrodotto da pochi anni ma che sta ancora lottando contro l’estinzione.

avannotti

 

‘Per fortuna i pesci riproduttori erano su un’altra vasca – ha detto Dal Zotto – ma per quest’anno per la produzione di avannotti da spremitura di uova non si può più fare niente, non potremo ripopolare i torrenti, si tratta di un danno di portata enorme’.

 

Sull’ipotesi dolosa il presidente non vuole nemmeno pronunciarsi. ‘Non voglio neanche pensare – ha solo commentato – che qualcuno lo abbia fatto intenzionalmente. Voglio credere che si tratti di uno sversamento tossico causato da qualcuno che non sa che cosa ha fatto’.

 

Solo nel 2014 la Peschiera era stato colpita, a causa dell’alluvione di luglio, da un danno ingente stimato all’epoca intorno ai 100 mila euro. Allora migliaia di trote erano state intrappolare e soffocate dal fango, e solo poche decine di esemplari erano state portate in salvo dai volontari.

 

 

Marta Boriero

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia