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Breganze e postino infedele. Comune valuta costituzione parte civile

Intende aspettare l’esito delle indagini e poi valutare se costituirsi parte civile, come amministrazione comunale. E’ ancora presto per prendere una decisione, ma lo scandalo del postino infedele scoppiato a Breganze fa assumere toni duri al sindaco.

“E’ un fatto grave, perché quel postino era chiamato a svolgere un pubblico servizio – spiega Piera Campana – E’ imperdonabile quanto ha fatto in tutti questi anni, sulle spalle della nostra comunità”.

Conta poco per il primo cittadino di Breganze che la maggiore parte del materiale, occultata dal portalettere 56enne di origini napoletane, fosse pubblicitario o informativo: “Ho avuto modo di parlare con l’ufficio comunicazione per la zona del Veneto, in due colloqui telefonici poche ore fa – continua – Da parte loro dicono che in tutto questo lasso di tempo non avevano mai avuto un’impennata di segnalazioni dal nostro territorio, tale da metterli in allerta. Ma sulla responsabilità di Poste Italiane, aspetto l’esito delle indagini per capire se c’è stata, in capo a loro, un’anomalia sulla vigilanza”.

Non risparmia un commento sulla figura del postino fannullone che, in otto anni ha nascosto in casa 572 chili di lettere anziché consegnarle ai destinatari: “E’ un delinquente che ha guadagnato uno stipendio senza lavorare – conclude- E lo ha fatto in maniera furbesca, facendo la cernita della corrispondenza, visto come Poste Italiane mi ha riferito: non consegnava elenchi di pagine gialle, riviste e pubblicità, consapevole che una persona si preoccupa e va reclamare quando non le arrivano le bollette o conti da pagare”.

Paola Viero