Il tema dei campi fotovoltaici tocca anche le corde politiche di Marano Vicentino. Se per l’amministrazione comunale è preferibile, pur con la norma statale che resta sovrana, usare i tetti delle fabbriche o i parcheggi, chi siede tra i banchi dell’opposizione chiede comunque se in paese siano stati presentati dei progetti che potrebbero mangiarsi  suolo agricolo e come agirebbe il Comune.

Figlia del decreto agricoltura del 2024, la norma consente la nascita dei campi fotovoltaici  in aree ben definite: ad esempio quelle adiacenti a zone industriali o nelle fasce di rispetto autostradali e ferroviarie. Nell’Alto Vicentino questa tematica sta facendo sorgere criticità in vari Comuni.  Nella vicina Thiene con il piano di oltre 70mila metri quadrati di impianto che verrebbe creato su terreno agricolo e i 30mila metri quadrati di pannelli installati a due passi dal casello autostradale. Tra Malo e San Vito di Leguzzano circa 45 mila metri quadrati di campagna che, fin dalle prime fasi di presentazione del progetto, hanno raccolto il parere negativo delle rispettive amministrazioni comunali, preoccupate per il potenziale impatto che l’intervento potrebbe avere su una porzione significativa del territorio comunale.

Anche a Marano Vicentino l’amministrazione comunale ribadisce la sua netta contrarietà all’uso del suolo agricolo. Ma, come spiega: “c’è la possibilità di autorizzare degli impianti fotovoltaici a terra, in alcune tipologie di aree agricole. Si tratta di quelle aree adiacenti a zone industriali o a fasce di rispetto autostradali o ferroviarie, dove la normativa nazionale (il Decreto Agricoltura, D.L. 63/2024, convertito nella Legge n. 101/2024) prevede che gli impianti fotovoltaici si possano installare senza che i Comuni abbiano effettivi strumenti per impedirlo”, precisando: ” l’amministrazione comunale di Marano Vicentino, data la situazione nella quale non ha il potere di emettere regolamenti che vadano in contrasto con la norma appena citata, ribadisce la sua netta contrarietà a quest’uso del suolo agricolo, in una Regione che ha già pagato e continua a pagare gli effetti negativi della eccessiva cementificazione e urbanizzazione, anche se la finalità di realizzare la transizione energetica è più che condivisa dall’esecutivo del paese”.  Il tema è stato dibattuto anche in consiglio comunale, lo scorso 22 dicembre, con l’interrogazione presentata dai consiglieri comunali Giulia Berto, Vanna Dalla Vecchia, Emanuele Sartori. Un documento nel quale portavano in risalto le difficoltà di molte aziende agricole nel reperire terreni da coltivare e il rischio che la loro conversione per impianti fotovoltaici possa compromettere il paesaggio rurale, la biodiversità e la sostenibilità ambientale locale. Da qui la richiesta di chiarimenti e di una posizione politica chiara affinché la promozione delle energie rinnovabili non avvenga a discapito dell’agricoltura attiva e dell’equilibrio ecosistemico.

“Prima di sacrificare i terreni agricoli, andrebbero utilizzati i tetti degli stabilimenti industriali e artigianali, alcuni tipi di parcheggi, o aree già compromesse dal punto di vista urbanistico e paesaggistico” sostiene il sindaco, Marco Guzzonato. “Non va dimenticata, d’altra parte, la necessità di dotare il Paese di impianti per la produzione di energia rinnovabile, necessità che deriva dalla questione ambientale più urgente che il mondo deve affrontare, e cioè il riscaldamento globale e il necessario abbattimento delle emissioni di gas che hanno alterato e sconvolto il clima della Terra”. Su questi temi, anche Marano Vicentino proporrà un incontro con i parlamentari vicentini e i Comuni dell’Alto Vicentino, al fine di coordinare gli sforzi delle istituzioni per garantire la tutela del suolo, del paesaggio e della salute della cittadinanza, confermando l’imprescindibilità della transizione energetica.

di Redazione AltovicentinOnline
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia