Nei giorni del secondo anniversario del referendum per l’autonomia del Veneto, la Regione di Luca Zaia si trova a fare i conti con una delle dichiarazioni più destabilizzanti che i leghisti fiduciosi si sarebbero potuti aspettare: il tanto odiato Movimento 5 Stelle strizza l’occhio agli indipendentisti e si avvia alle vicinissime Regionali pronto a ‘spaccare’ in 2 definitivamente la Lega Nord, costringendo probabilmente il governatore Zaia ad una decisione drastica: la Lega di Salvini che per l’autonomia non ha fatto nulla, o una linea nuova di zecca che si faccia carico delle istanze dei veneti senza dover rispondere ad un leader che ha italianizzato l’unico partito originariamente territoriale?

A lasciare di stucco è stato Jacopo berti, che dal palco di Padova dove si erano riuniti gli autonomisti, nel giorno del trionfo del ‘Partito dei Veneti’, ha dichiarato: “La Lega ha preso in giro i veneti per quasi 10 anni di governo. L’ultima volta in 14 mesi da vice premier, Salvini ha pensato solo a prendere consensi in meridione, fregandosene del Veneto. Gli autonomisti finalmente se ne sono accorti: la nostra regione ha diritto all’autodeterminazione, a non pagare le tasse per coprire i buchi creati da regioni meno laboriose e virtuose, ma non è la Lega di Salvini e di Zaia la soluzione.  La richiesta dei movimenti autonomisti è quella che da sempre anche noi consiglieri regionali M5S sosteniamo: autonomia subito su tutte le materie che lo consentono, poi un processo serio di confronto per avere ancora di più. Perfino le regioni a statuto speciale hanno ottenuto la loro completa autonomia trattando con lo Stato centrale nel corso degli anni. Molto si può avere adesso, come si poteva avere già da tempo se qualcuno non avesse giocato ad alzare continuamente la posta solo per poter dire che altri si mettevano di traverso. Noi, come abbiamo dimostrato a Padova, ci mettiamo la faccia. Diciamo ‘no’ a derive estremistiche ormai superate, ‘sì’ a un’autonomia che riconosca i meriti e le virtù della nostra regione. Portiamo a casa nel più breve tempo possibile, in primo luogo in materia fiscale.
 Si poteva prima, a maggior ragione si può adesso.
Nei prossimi mesi continueremo ad accogliere le istanze dei movimenti autonomisti che abbiamo incontrato a Padova, gli altri pensino pure ai giochini di potere e alla propaganda”.

A.B.

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