Sono tante le novità che il taglio dei parlamentari porteranno nella politica italiana, ma quello che più sta a cuore ai veneti riguarda sicuramente  l’implicito slittamento dell’autonomia.

Il ridisegno dei collegi e la rivisitazione dei regolamenti delle Camere comporta infatti la relativa ‘valorizzazione di Camere e Regioni per un’attuazione ordinata e tempestiva dell’autonomia differenziata’.

Lo hanno comunicato i capigruppo di maggioranza a Montecitorio, facendo andare il governatore del Veneto Luca Zaia su tutte le furie.

“I presupposti per cui non se ne faccia nulla ci sono tutti, questo impianto è talmente complesso che assomiglia ad un alibi per non arrivare a nulla”, ha commentato Zaia, che la settimana scorsa aveva incassato l’accordo tra i tre governatori di Lombardia, Piemonte e Liguria che avevano dichiarato “di avere pazienza fino a fine anno”.

“Per quanto riguarda l’autonomia – ha detto Zaia – abbiamo presentato il nostro progetto e in attesa di una proposta dal governo. Il doppio passaggio alle Camere è irrituale e incostituzionale e quindi è impugnabile, l’autonomia è un’intesa da firmare tra governo e Regioni”.

Il taglio dei parlamentari inciderà sui tempi dell’autonomia poiché, su richiesta del Pd, implicherà una vera e propria ‘rivoluzione’ sull’attuale sistema istituzionale.

A.B.

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