Si è chiuso il salone del mobile a Milano e il Veneto si assesta al primo posto a livello nazionale, in tutti i campi, con i suoi 4,6 miliardi di produzione e 31mila addetti ai lavori.
Un primo posto che nella lista dei top conta la Cattelan Italia, con sede a Carrè, che nonostante la crisi è riuscita a crescere in modo esponenziale e ora, tra i vari mercati mondiali dove esporta l’80% della produzione, punta al mercato del centro Africa, dove si sta sviluppando la classe media e cresce la voglia di acquistare prodotti di qualità. Produzione di qualità, ideata e disegnata in azienda e realizzata grazie ad una rete di imprese artigiane, competenti e professionali, in grado di assorbire le oscillazioni del mercato.
Azienda solida, che conta circa 120 dipendenti tra Cattelan Italia (che realizza sedie, tavoli, complementi a Carrè) e la toscana Archetipo, che produce divani di alta gamma.
Il segno positivo però tocca l’intero settore, con il mercato che, nonostante Ikea e la concorrenza diretta del mondo low cost, sembra avere recuperato lo spazio per il mobile tradizionale.
Un recupero che è arrivato piano piano, con anni di duro lavoro cercando, da parte degli addetti ai lavori, di non sprofondare nella crisi a causa della contrizione degli acquisti.
Negli ultimi anni sono stati sempre meno i cambi di cucina e complementi o i divani nuovi, ma ora le cose stanno cambiando.
La parte del leone l’ha fatta il bonus mobili, che ha fatto ripartire a livello nazionale la domanda. Un boomerang positivo per il governo, che se da una parte concede sgravi, dall’altra recupera il denaro concesso grazie all’Iva generata dai consumi. L’ideale ora, secondo Federlegno, sarebbe il ripristino del bonus giovani coppie.
L’export però rimane sempre in primo piano, più forte rispetto al mercato interno e la concorrenza del web comincia a farsi sentire, nonostante la logistica sia un problema che demotiva gli acquisti online.
A.B.