RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“Le dichiarazioni del Presidente Zaia a commento del recente Rapporto Ispra sul consumo di suolo paiono negare la questione. E questo è francamente l’approccio peggiore anche perché lasciano ai comuni il cerino in mano e senza strumenti normativi regionali. Se in effetti i fatti non fossero fatti testardi basterebbe guardare con attenzione al paesaggio del Veneto dove oggi si fa innegabilmente davvero fatica a distinguere tra città e campagna. È vero che dal biennio 2016-2017 il Veneto ha incrementato meno il suo consumo di suolo ma questo non sostiene affatto la bontà della legge regionale. Anzi sempre considerando il rapporto Ispra vediamo che l’incremento è costante dal 2018 al 2021, tra il 2019 e il 2020 perfino aumentato. E cito sempre dal menzionato rapporto 2022: “i valori percentuali più elevati del suolo consumato sono in Lombardia (12,12%), Veneto (11,90%) e Campania (10,49%). Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia, con 883 ettari in più, Veneto (+684 ettari), Emilia Romagna (+658), Piemonte (+630) e Puglia (+499). Infine, tra le regioni, la densità del consumo di suolo è più alta in Abruzzo (3,88 m2 /ha), Veneto (3,73 m2 /ha), Lombardia (3,70 m2 /ha)”. Sarebbe bello vedere il Presidente Zaia inaugurare boschi urbani in aree rigenerate per combattere il calore e la siccità anziché caselli autostradali che inesorabilmente nella nostra regione si riempiono di nuovi capannoni. Anche in presenza di migliaia di costruzioni vuote”.
Lo afferma Matteo Favero, Responsabile Ambiente e Infrastrutture del Partito Democratico Veneto replicando alle dichiarazioni del Presidente Luca Zaia sul rapporto Ispra 2022.