“Il Natale? Da qua a un mese può succedere di tutto”. Lo dice Luca Zaia, il presidente del Veneto, di fronte all’aumento dei casi di Covid. “Siamo preoccupati per la montagna, che lo scorso anno è stata massacrata”, confida poi il governatore, oggi in conferenza stampa. Dopo lo stop assoluto dello scorso anno secondo Zaia non è proponibile un altro “zero” per il turismo bianco. “Si stanno organizzando con i Green pass e penso vadano tutelati”. Zaia guarda all’aumento progressivo dei ricoveri in terapia intensiva. “Siamo alla fase due sulle terapie intensive, siamo a 64 ricoveri”. Poi conferma: in base alle proiezioni eseguite, “nel giro di 15 giorni potremmo arrivare alle 100”.

Ieri in conferenza delle Regioni “non si è parlato del modello Austria”. Lo sottolinea il presidente del Veneto Luca Zaia, per cui il punto è piuttosto “evitare di chiudere e fare il lockdown”. Si lavora insomma su una rivisitazione del sistema dei colori: “soluzione sarà nazionale, applicata ai colori delle zone”. “E’ possibile- dice Zaia durante il punto stampa di oggi- che si valuti la differenziazione della ricadute di queste misure a seconda dello stato vaccinale, ma ad oggi non c’è nessuna decisione”. No, dunque al modello austriaco. “A mio avviso stante il paese che siamo non si riesce a fare il lockdown per i non vaccinati. Se c’è qualcuno che è convinto lo può fare, ma per me è una avventura che non si concretizza. Io non ho tempo da perdere, secondo me non è praticabile dal punto di vista giuridico”, taglia corto il governatore. Per quanto riguarda il Green Pass, conferma Zaia, “non è escluso che venga ridotto a nove mesi, immagino sia un tema affrontabile”.

In Veneto l’Rt è 1,23, uguale a quello della settimana scorsa, ma l’incidenza del Covid è cresciuta a 166,1 casi su 100.000 abitanti. ‘Salvano’ la regione dalla zona gialla la buona tenuta degli ospedali. Ci sono 357 pazienti nella terapia Covid ordinaria (+6 da ieri) e 64 in terapia intensiva (+2), per una saturazione rispettivamente del 5% e del 6% (i limiti per la zona gialla sono rispettivamente il 15% e il 10%). Oggi i nuovi casi sono 1.283, in calo rispetto a ieri, con 19.297 persone totali in isolamento, 421 ricoverate in ospedale. Zero i decessi, 26 le nuove dimissioni.  La dirigente della sanità regionale Francesca Russo sottolinea che l’aumento dei casi riguarda un po’ tutte le età tranne ultra gli 85enni: “speriamo sia effetto delle terze dosi ma non lo possiamo ancora dire”, precisa. L’aumento più netto riguarda la fascia d’età 0-14. Nelle scuole venete ci sono 1.906 studenti e 161 docenti positivi (in quarantena 8.784 ragazzi e 650 docenti). Il 63% della positività riguarda le scuole dell’infanzia e la primaria.

500 sms al minuto per terza dose, ma c’è il freno dei no vax

Cinquecento sms al minuto per invitare ai cittadini a fare la terza dose del vaccino anti-Covid. Li sta mandando già ora il Veneto ai circa 1,6 milioni di cittadini che entro dicembre avranno i requisiti per il cosiddetto booster. Lunedì i quarantenni potranno partire con le somministrazioni. “Da oggi ci si può prenotare, non serve avere i requisiti perchè il sistema dà accesso alla prima data utile dopo i sei mesi”, informa il governatore Luca Zaia, che durante il punto stampa invita a prenotarsi subito per evitare colli di bottiglia a ridosso del termine dei sei mesi: “L’effetto della terza dose ci mette in sicurezza”, ricorda il governatore della Lega. Fino ad adesso, 442.445 veneti “o hanno avuto la terza dose o si sono prenotati, per un totale del 27% degli avanti titolo”. Per le somministrazioni, oltre alle sedi consuete, si pensa anche ai drive in. Il dato che preoccupa Zaia per quanto riguarda le vaccinazioni sono le sole 1.152 prime dosi fatte nelle ultime 24 ore in tutta la regione. “Oggi in Veneto ci sono 656.000 che hanno deciso di non vaccinarsi, una scelta che viene concessa dall’attuale piano di sanità pubblica”. Insomma, in particolare nel nord-est “c’è uno zoccolo duro importante di persone che non si vogliono vaccinare. Siamo distanti quattro-cinque punti dalle performance migliori”, le regioni che sono vicine al 90%. “Questo- sottolinea ancora Zaia- significa una ricaduta nelle curve diverse”.

La media regionale dei vaccinati in Veneto è infatti dell’85,1% dei vaccinati. Il dettaglio per età fornito dalla Regione: sopra gli 80 anni si è vaccinato il 99,9%, una percentuale che scende tra i 70 e i 79 anni a 93,1%, i 60-69 si sono immunizzati all’89,9%, poi 50-59 anni il 85,5%, 40-49 anni il 79,7%, 30-39 anni il 79,4%, tra i 20 e i 29 anni 83,8%, 12-19 anni il 70,9%.

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