Per i ragazzi di ENGIM, le Giornate FAI d’Autunno non saranno solo una parentesi educativa, ma una tappa fondamentale del loro cammino umano e professionale. Un laboratorio di cittadinanza attiva, dove apprendere che prendersi cura del bello significa, prima di tutto, prendersi cura delle persone.
I ragazzi di ENGIM Impresa Formativa diventano protagonisti di un viaggio unico: accompagnare cittadini e visitatori alla scoperta della Prefettura di Vicenza durante le Giornate FAI d’Autunno. Un’occasione straordinaria non solo per conoscere un luogo simbolo della memoria civile, ma per viverlo e restituirlo alla comunità con sguardi nuovi, parole autentiche e un entusiasmo contagioso.

La Prefettura di Vicenza, sede istituzionale e scrigno di storia, apre eccezionalmente le sue porte in occasione delle Giornate FAI d’Autunno, il grande evento nazionale dedicato alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Ma quest’anno, a rendere l’esperienza ancora più speciale, ci sarà qualcosa in più: la voce e la presenza dei giovani di ENGIM, che si trasformeranno in guide e narratori d’eccezione.

Non semplici accompagnatori, ma testimoni attivi di un’idea nuova di cittadinanza. La loro partecipazione è il frutto di una collaborazione virtuosa tra FAI, Prefettura, Provincia ed ENGIM Impresa Formativa, che insieme hanno dato vita a un progetto capace di intrecciare educazione, volontariato, inclusione e cultura.

Per questi studenti, si tratta di molto più che di un’esperienza formativa. È un’opportunità concreta per mettersi in gioco, scoprire il valore della responsabilità civica e vivere il patrimonio artistico come un bene da custodire non solo con lo studio, ma con la sensibilità. La bellezza, infatti, diventa pienamente tale solo quando è condivisa e accessibile a tutti — anche a chi, per troppo tempo, ne è stato escluso.

Ecco perché l’iniziativa si apre anche alla partecipazione di persone con disabilità, in un segno forte di inclusione e appartenenza. “Prendersi cura del patrimonio – affermano i promotori – significa prendersi cura delle persone che lo abitano.” È qui che l’arte incontra l’empatia, e la cultura diventa un ponte tra generazioni, esperienze e fragilità.

La presentazione ufficiale del progetto al Teatro Olimpico di Vicenza ha richiamato l’eco potente dell’Articolo 9 della Costituzione: «La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Una tutela che oggi si concretizza anche attraverso gesti quotidiani, come quello di affidare ai giovani il compito di raccontare e valorizzare i luoghi della memoria collettiva. In un periodo storico segnato da distanze e disconnessioni, l’apertura di un luogo istituzionale alla partecipazione attiva delle nuove generazioni è un gesto tanto semplice quanto rivoluzionario. Un modo per ricordare che la vera bellezza non si ammira soltanto: si vive, si condivide, si costruisce insieme.

di Redazione AltovicentiNonline

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