Ci sarebbe un malinteso tra un’impiegata della Ulss7 e una dipendente del Comune di Thiene dietro la convocazione ad assessori e consiglieri comunali fatta recapitare nel weekend scorso.

L’invito a fare il vaccino, scavalcando eticamente le così dette ‘categorie fragili e a rischio’ ha fatto sdegnare due consiglieri dell’opposizione, i quali non solo hanno rifiutato il farmaco anti covid, ma hanno definito quel privilegio al quale erano stati tentati “un affronto a chi ne ha bisogno veramente”.

La vicenda risale a venerdì scorso, quando i Comuni della Ulss7 Pedemontana, sono stati avvisati con una comunicazione ufficiale dell’azienda sanitaria di un avanzo di circa cinquecento dosi del vaccino Astra Zeneca, che non potevano essere destinati ai rifiuti.

Nell’avviso si sollecitano gli amministratori a compilare un elenco dei dipendenti comunali che possono accedere al vaccino e tutti i primi cittadini si sono attivano. A Thiene però si verifica uno strano malinteso. Alla domanda della segreteria del Comune capitanato da Giovanni Battista Casarotto se a quei vaccini potessero accedere anche assessori, consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, la dipendente della Ulss7 avrebbe risposto sì.

Questa la versione fornita dal primo cittadino, che non ci sta che questa vicenda venga strumentalizzata in un momento storico tanto drammatico.

“E’ stata la dipendente Ulss a dire che potevano accedere al vaccino anche gli assessori e i consiglieri comunali – ha spiegato il sindaco Casarotto – Abbiamo subito inviato l’invito a presentarsi per ricevere il vaccino. C’è chi ha accettato di farlo, alcuni hanno declinato l’invito, ma non ci sto che si dica che chi ha accettato di vaccinarsi passi per amorale e chi ha detto no per eroe”.

Di diverso avviso è invece il consigliere dell’opposizione Simone Furia, che non ha perso tempo, quando ha ricevuto la comunicazione da parte della segreteria comunale a rifiutare la sua dose: “Grazie ma preferisco aspettare il mio turno, date la mia dose a chi ne ha più bisogno di me”. Il consigliere leghista è rimasto sdegnato dalla proposta di vaccino essendo a conoscenza di gravi situazioni di cittadini che da un anno sono chiusi in casa per paura di prendere il covid. Persone fragili, immunodepressi, anziani terrorizzati dal coronavirus, che aspettano il vaccino come un dono dal cielo, che scrivono tutti i giorni alle Ulss territoriali e nella maggior parte dei casi non ricevono nemmeno una risposta. Intere generazioni di disabili che non vivono più da quando è piombato il covid-19, genitori stremati e impauriti all’idea che i loro figli, diversi e fragili, possano contrarre un virus che per certe categorie sarebbe addirittura difficile da curare. Basti pensare ad un autistico che deve indossare un casco per respirare.

Alla fine lo scandalo dei vaccini e le corsie preferenziali di una gestione imperfetta dei vaccini ha fatto capolino anche in Veneto e nel nostro Alto Vicentino, dove l’opinione pubblica era già insorta alla notizia che quei vaccini in eccesso venissero destinati a dipendenti pubblici e non a qualche disgraziato in clausura e in attesa.

La ribellione del sindaco Casarotto all’eco della vicenda è stata sonora: “Abbiamo semplicemente ricevuto una comunicazione dall’Ulss che ci faceva fretta perché trovassimo le persone da vaccinare tra i dipendenti del nostro Comune, abbiamo solo risposto a quell’esortazione preoccupandoci del fatto che nessuna dose fosse perduta in un momento di carestia. Alla fine l’equivoco è stato risolto e nessun amministratore si è vaccinato. CI tengo a spiegare nei dettagli questa vicenda perché non si formulino accuse infondate, la Ulss7 ha rettificato subito il tiro quando, dopo che noi avevamo esteso l’invito ad assessori e consiglieri, ci ha comunicato che a vaccinarsi dovevano essere solo i dipendenti del Comune.

Il consigliere Christian Azzolin: ‘Ho detto no’

‘Mi pare che la corsa alla vaccinazione sia diventata una competizione che non guarda in faccia a nessuno – ha dichiarato il consigliere di minoranza di Fratelli d’Italia – . Gli ordini degli avvocati del Veneto hanno chiesto di avere una corsia preferenziale alla Regione, ricevendo un no secco. Ora che il nostro Comune cerchi di ottenere una posizione di vantaggio rispetto alle categorie che sono state individuate come le prime da proteggere, mi pare un abuso. Non so se dettato dalla ipocondria di qualcun9 o dalla voglia di sembrare virtuosi, quando di virtuoso in questa amministrazione ci vedo gran poco. Io comunque non ho prestato la mia adesione. E non lo farò fino a quando non sarà il mio turno e sempre che i miei problemi immunologici non me lo vietino.

Schio. Il sindaco: ‘A noi solo richiesta per dipendenti pubblici’

“A noi è arrivato solo l’invito a vaccinare i dipendenti pubblici – ha spiegato ieri sera Valter Orsi, sindaco di Schio –. La comunicazione dell’Ulss, per quanto ho letto io, era molto chiara e chiedeva a noi sindaci di metterci in moto per reperire personale dipendente del nostro municipio, per queste dosi che non era il caso di sprecare”.

di Redazione Altovicentinonline

 

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