A causa delle conseguenze del Covid il peso della spesa sanitaria in Veneto è cresciuto sul totale della spesa regionale, passando dall 80% del 2019 all’81,5% del 2022, con un aumento di spesa del 23% tra il 2020 e il 2021. L’aumento della spesa è dovuto principalmente all’acquisto di beni (+18%, comprende prodotti farmaceutici, dispositivi medici come tamponi, dispositivi di protezione); acquisto di servizi sanitari e non sanitari (+13%, è la voce più corposa e pesa per un 44% del totale, e comprende reclutamento del personale sanitario, ma anche lo smaltimento dei rifiuti e i servizi di vigilanza delle sedi vaccinali); al personale (+8,6%). Lo si apprende dalla Relazione sociosanitaria del Veneto per gli anni 2019 -2021, approvato oggi dalla commissione Sanità del Consiglio regionale.
“Il Covid ha portato innanzitutto a una riorganizzazione molto dinamica della rete ospedaliera, dei posti letto e dell’assistenza territoriale, incrementando notevolmente il ruolo delle Usca. Inevitabilmente ciò ha avuto conseguenze sull’andamento delle prestazioni ambulatoriali e degli interventi programmati, preservando tuttavia l’assistenza e il rispetto dei tempi di attesa nei ricoveri in ambiti delicati quali quelli dei pazienti oncologici. Quello che emerge dalla relazione è una Sanità in ordine con i conti, solida e in equilibrio”, commenta la presidente della commissione Sanità Sonia Brescacin.