Sono tornati gli ibis eremita all’aeroporto di Thiene e dovrebbero rimanere fino a domani, tempo permettendo. Uno spettacolo di importanza mondiale, per il quale sono arrivate troupe dall’estero, anche la Bbc per un programma dal

titolo provvisorio ‘Planet earth’.La terza tappa della migrazione guidata ha fatto tappa in città partendo dall’avio superficie di Novacella a Bressanone, sotto la guida umana.

Dopo 2 anni di stop a causa della pandemia, riparte il progetto europeo che prevede la reintroduzione di questa specie scomparsa 400 anni fa nell’ Europa Centrale. Quest’anno un’altra sfida è stato il meteo, fattore sempre decisivo per un progetto come questo.

Di recente infatti c’è stata una completa mancanza di stabilità e prolungata alta pressione durante l’allenamento al volo ed il team è rimasto bloccato in Alto Adige per quattro giorni a causa di persistenti venti a nord e celle di pioggia a sud, per poi cancellare le partenze con poco preavviso.

Ma alla fine sono riusciti a ripartire e rimettere in moto lo stormo, portando avanti il grande e famoso progetto di reintroduzione dell’ibis eremita, con l’obiettivo di ripristinare questa specie iconica e minacciata da tempo fino all’ orlo dell’estinzione.

Un viaggio di speranza sia per il gruppo di giovani ibis, che saranno rilasciati in natura dopo essere arrivati al naturale sito di svernamento, che riporta l’attenzione sulla questione globale della protezione della biodiversità.

La partenza è avventura il 19 agosto dal campo di addestramento di Seeicheren am Vallerse, vicino a Salisburgo e si concluderà all’oasi Wwf nella laguna di Orbetello.

Ad inizio aprile le due ‘madri adottive umane’ hanno preso in gruppo di 32 pulli da una colonia di allevamento del giardino zoologico Tierpark Rosegg in Carinzia, dove gli uccelli hanno imparato con l’allevamento a mano e l’addestramento aereo con 22 voli a seguire i 2 veicoli ultraleggeri appositamente riadattati a seguire le ‘madri adottive’ a bordo. Saranno quasi 800 chilometri di viaggio, con gli ibis che impareranno la loro rotta migratoria per poi tornare autonomamente a riprodursi a nord in Baviera.

di Redazione Altovicentinonline

 

 

 

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