Non era ancora iniziata la festa e si era già presentata una signora di buon’ora per adottare un cane. Doppia gioia, questa mattina, sabato 11 febbraio, per la nuova area socio-didattica adibita a canile sanitario e rifugio dell’Alto Vicentino. Un terreno di oltre 8mila metri quadri di proprietà del Comune, in via Fornaci, dietro alla sede della Protezione Civile, dove trovano spazio un canile sanitario con stanze ad uso infermeria, degenza e toelettatura, un canile rifugio e ampie aree verdi destinate allo sgambamento e alle attività̀ socio-didattiche. Si tratta di una struttura progettata con la massima attenzione al benessere degli ospiti a quattro zampe e particolarmente innovativa per quanto riguarda l’area socio-didattica, che punta a promuovere il rapporto “uomo-animali”. Per la sua realizzazione il Comune di Schio ha investito 350 mila euro e attraverso un bando l’Ulss 7 ha affidato la gestione all’Enpa Thiene Schio. In questa nuova struttura saranno accolti tutti i randagi ritrovati nel territorio dei 32 Comuni del Distretto 2 dell’Ulss 7 Pedemontana. Quindi una struttura, che servirà all’intero territorio ed emblema della ‘civiltà’ del nostro comprensorio. Un sogno che ha realizzato Enpa, la cui presidente ha definito questa giornata (ndr) ‘la più bella della propria vita’. Il volto di Federica De Pretto ‘parlava’ chiaro, come quello del primo cittadino, visibilmente emozionato. “Come Amministrazione ci siamo impegnati affinché il nostro territorio potesse avere uno spazio adatto all’accoglienza degli animali. È stato un percorso lungo, che però ora ci ha portati a questo importante risultato – ha detto Valter Orsi – . L’area socio-didattica adibita anche a canile è stata pensata non come un luogo di “detenzione” per l’animale, cioè un luogo dove il cane una volta entrato passerà la sua vita, ma come un luogo dove l’animale viene inserito, accudito, eventualmente rieducato, per essere poi adottato. È stata colta l’occasione dei lavori anche per un importante intervento di regimazione delle acque sulla zona”.

“Ancora una volta il territorio dell’Alto Vicentino si dimostra un territorio di grande capacità e sensibilità anche verso coloro che chiamiamo giustamente “i migliori amici dell’uomo – ha sottolineato il dottor Carlo Bramezza, direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana -. Assicuro la presenza dell’azienda sanitaria in questo ruolo, non meno importante della cura delle persone”.

“È la giornata più importante per la storia dei randagi dell’Altovicentino. Questo territorio attendeva da 20 anni una struttura dignitosa, in cui i cani potessero trovare spazi adeguati, in cui potessero trovare amore e serenità. Noi li amiamo come fossero nostri, li accudiamo al meglio ma il nostro fine ultimo è sempre stato e sarà sempre trovare per ognuno di loro una famiglia vera – ha detto Federica De Pretto, presidente di Enpa Thiene Schio – Nell’attesa cerchiamo di alleviare in tutti i modi possibili la loro detenzione: cibo di qualità, coperte pulite e morbide, attività fisica 2 volte al giorno. Per noi non sono numeri, non sono il numero di microchip. Per noi hanno un nome, ognuno di loro è importante. Ognuno di loro ha una storia di abbandono e di sofferenza che non dimenticherà mai ma che potrà sostituire con una storia di amore. L’amministrazione comunale di Schio ha realizzato il nostro sogno, il ringraziamento non solo è doveroso, ma viene dal cuore. Mi faccio portavoce del grazie di decine di volontari, centinaia di soci, migliaia di cittadini che amano gli animali e li considerano membri della famiglia”.

Al taglio del nastro sono intervenuti  anche i Consiglieri Regionali Milena Cecchetto, Cristina Guarda e Andrea Zanoni. Erano presenti il Sindaco di Santorso e presidente della Conferenza dei Sindaci del Distretto 2 dell’Ulss 7 Franco Balzi, il Sindaco di Marano Marco Guzzonato, la Sindaca di Breganze Piera Campana, il Sindaco di Thiene Giampi Michelusi, il Sindaco di Villaverla Enrico De Peron, il Sindaco di Torrebelvicino Emanuele Boscoscuro, il Sindaco di Montecchio Precalcino Fabrizio Parisotto, il Sindaco di San Vito di Leguzzano Umberto Poscoliero, il Sindaco di Chiuppano Giuseppe Panozzo, la Sindaca di Fara Vicentino Maria Teresa Sperotto, il Sindaco di Monte di Malo Mosè Squarzon e il Sindaco di Laghi Marco Lorenzato. Hanno partecipato all’inaugurazione anche i giovani del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Schio. 

Per l’Enpa erano presenti il presidente del Consiglio Nazionale, Marco Bravi con Giusy d’Angelo e Antonella Squilloni, membri della Giunta e il coordinatore del Veneto Romano Giovannoni. Durante l’inaugurazione della nuova area, è stata svelata al pubblico anche la scultura in ferro battuto realizzata da Mario Converio e donata: L’opera ritrae un cane felice, come dovrebbero essere tutti i cani. Prima del taglio del nastro il parco canile è stato benedetto da don Luigino Perin. 

Nello specifico l’area è suddivisa in canile sanitario, canile rifugio, aree esterne, viabilità di accesso e parcheggi. 

Canile sanitario. È composto da otto box per accogliere altrettanti cani. Ogni box – di circa 8 metri quadri – è suddiviso in tre moduli di cui uno completamente chiuso, uno solo coperto ed uno del tutto aperto. Anche se, generalmente, gli animali non restano molti giorni in questa struttura, è comunque importante che abbiano la possibilità̀ di restare a proprio piacimento in spazi chiusi o all’aria aperta eventualmente riparati dal sole o dall’acqua. 

Il canile sanitario ospita animali che fanno il loro ingresso nella struttura per i giorni sufficienti a verificarne la salute e per fare tutti gli accertamenti necessari prima di poterli inserire nel canile rifugio. Non solo: è a disposizione dei cani che hanno bisogno di cure particolari in momenti specifici, per esempio in prossimità̀ del parto sino allo svezzamento dei cuccioli. Nell’area adibita a canile sanitario si trovano una stanza ad uso infermeria con adiacente una sala degenza, una stanza per la toelettatura sanitaria, un’area deposito per le piccole attrezzature con un punto acqua per la pulizia delle ciotole, un angolo ad uso “sala spoglie”, i servizi igienici e un ufficio per gli addetti. Dal momento che il canile sanitario può ospitare anche cani contumaciali, quindi con degenze di lungo periodo, a destra di quest’area si trova una superficie di 140 metri quadri per lo sgambamento in modo da garantire il massimo benessere.

Canile rifugio. È composto da quattro box, pensati per accogliere fino a un massimo di 12 cani. Ogni modulo-box ha una superficie di circa 27 mq e prevede una parte chiusa, il box vero e proprio dove l’animale si ritira a dormire, una parte aperta ma protetta con una tettoia e una parte del tutto aperta in ghiaia. La parte in ghiaia, di circa 13 mq, consente all’animale di potersi muovere durante tutte le ore della giornata fornendogli una prima sgambatura. 

Per i quattro box è stata prevista un’area verde di sgambamento di 305 mq, dove i cani potranno entrare in contatto con molti stimoli e svolgere attività̀ per superare la noia del soggiorno in canile come piccoli esercizi di ricerca olfattiva, socializzazione con altri cani, gioco e relazione con i volontari.

Tutti i box – sia del canile sanitario che del canile rifugio – sono dotati di lampada ad infrarossi da usare nei periodi più freddi dell’anno. Nella progettazione dell’intera area sono state ridotte al minimo le interferenze fra le diverse attività̀ svolte e le interrelazioni anche visive tra gli animali ospitati, con l’introduzione di pannelli schermanti di colore verde, in modo da generare un ambiente tranquillo privo di situazioni di stress per gli stessi animali ospitati.

Aree esterne. Per una superficie di circa 4mila metri quadri, sono destinate allo sgambamento dei cani e alle attività̀ di educazione e mobility dog. Queste aree sono funzionali per uno degli obiettivi definiti durante la progettazione della struttura: il parco canile infatti, per sua natura, intende proporre una forte interazione umani-animali. 

Viabilità di accesso e parcheggi. Visto l’ambito agricolo su cui sorge la struttura, i percorsi di accesso e i parcheggi sono stati realizzati in materiale drenante che permette l’infiltrazione dell’acqua nel suolo, con una colorazione affine alla “terra”. 

Seguono interviste video e fotogallery (si ringrazia L.S.B. e R.M.)

 

 

 

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