Una nuova palestra al Campus di Schio. E’ stata inaugurata questa mattina e assume un significato ancor più forte nell’anno in cui Schio è stata nominata Città Europea dello Sport.

L’idea, e l’esigenza, di una palestra al campus di Schio è di qualche anno fa ed è stata concretizzata grazie alla sinergia tra la Provincia di Vicenza e il Comune di Schio. La Provincia, competente in merito all’edilizia scolastica degli istituti superiori, si è occupata della parte economica, con uno stanziamento totale di 3,5 milioni di euro. Il Comune ha ceduto gratuitamente l’area e si è occupato della progettazione e della realizzazione dell’opera. Ora che è completa, la palestra viene ceduta dal Comune alla Provincia che si occuperà della sua gestione.

Un mix di ruoli e di impegno a vari livelli, insomma, grazie al quale oggi Schio può contare su una palestra di 2.000 metri quadrati, con ampia zona verde esterna, una piazzetta d’accesso, parcheggio e percorsi ciclabili e pedonali.

Un’opera che rappresenta molto più di un luogo dove svolgere attività fisica. Ed è per questo che stamattina all’inaugurazione erano presenti la Provincia di Vicenza, con il presidente Andrea Nardin accompagnato dalla vicepresidente Maria Cristina Franco e dal consigliere delegato Davide Berton, il Comune di Schio con il sindaco Valter Orsi accompagnato dall’assessore allo sport Aldo Munarini e una buona rappresentanza di Giunta e Consiglio comunale, il provveditore Nicoletta Morbioli, dirigenti degli istituti scolastici superiori di Schio, sindaci e assessori dei Comuni dell’Alto Vicentino, tanti presidenti delle società sportive locali. E naturalmente gli studenti, i primi destinatari dell’opera, che non a caso sorge nel Campus, luogo privilegiato di formazione, istruzione, crescita dei giovani.

Lo sport è fondamentale per la formazione e l’educazione dei ragazzi –ha affermato il presidente Nardinla Provincia di Vicenza ne è a tal punto convinta che le palestre rivestono un ruolo primario nella programmazione dell’edilizia scolastica. La nuova palestra del Campus Schio ne è la prova, con un investimento di 3,5 milioni di euro e una dimensione in grado di rispondere alle esigenze di tre gruppi contemporaneamente. Ciò che maggiormente conta però, al di là e oltre l’involucro, è l’anima che lo rende vivo, cioè gli studenti. Con questa palestra, costruita con i più elevati standard qualitativi, vogliamo anche educarli al meglio, perché nell’utilizzo di una palestra bella e confortevole imparino che con impegno e passione si ottengono risultati.”

Dell’importanza dell’attività motoria non solo per la salute fisica, ma anche per migliorare l’apprendimento ha parlato il provveditore Morbioli citando gli antichi filosofi, primo fra tutti Platone. “Una convinzione che è anche nostra -ha sottolineato- tanto che in Provveditorato abbiamo personale specifico che si occupa di sport relazionandosi anche con insegnanti, allenatori, società sportive. Non dimentichiamo che nella teoria delle intelligenze multiple c’è anche l’intelligenza sportiva”.

«È sempre un momento importante ed emozionante inaugurare un’opera dedicata alla cittadinanza, ma questa in particolare occupa nei miei sentimenti una grande rilevanza –ha dichiarato il sindaco Orsi- Mi riporta nei ricordi all’inizio del primo mandato come Sindaco, nel 2014: fu infatti uno dei primi grandi problemi che ci trovammo ad affrontare, in quanto l’allora ente Provincia, gestita da un Commissario, aveva comunicato la mancanza di fondi per sostenere la realizzazione della nuova palestra. Eravamo prossimi alle prime elezioni che dovevano comporre il nuovo assetto provinciale dopo la Legge Del Rio. Schio si candidò alla nuova forma di consiglio provinciale e venne eletto. Il primo Presidente eletto fu Achille Variati, il quale nell’ambito del suo mandato e a seguito della nostra proposta ci diede fiducia e riconobbe il progetto come meritevole di essere finanziato. Partecipò lui stesso alla posa della prima pietra nel novembre del 2018 – ha ricordato Orsi -. Nel percorso di riprogettazione dell’immobile, dell’area circostante e nella realizzazione dei lavori non sono mancati i problemi e gli inconvenienti. Non li elenco perché con caparbietà e determinazione li abbiamo affrontati e superati, fino ad arrivare qui, oggi, a godere di un traguardo raggiunto. Ora che è completa, la palestra viene ceduta dal Comune alla Provincia che si occuperà della sua gestione, mentre invece a noi spetterà la gestione delle aree esterne. Un mix di ruoli e di impegno a vari livelli, grazie al quale oggi Schio può contare su una nuova struttura con un’ampia zona verde, una piazzetta d’accesso, parcheggio e percorsi ciclabili e pedonali. È la fine di un percorso che ci dà soddisfazione e che abbiamo voluto celebrare oggi 21 marzo, primo giorno di primavera, segno di vita e speranza. L’inaugurazione assume un significato ancora maggiore perché quest’anno Schio può vantare il titolo di Città Europea dello Sport, una nomina che ci è stata conferita non solo per le strutture sportive nuove o ristrutturate, ma per i progetti agonistici e socio-sportivi che caratterizzano la nostra comunità nell’ottica dell’inclusione». 

La palestra nasce per uso scolastico, fedele quindi alla normativa specifica, ma è dimensionata per attività sportiva agonistica. E’ in posizione baricentrica ai plessi scolastici, tale da rappresentare il fulcro di tutte le attività sportive scolastiche del Campus. La tribuna, con 320 sedute, la rende un luogo adatto ad eventi di carattere non solo sportivo. Gli ingressi indipendenti facilitano l’utilizzo diversificato anche in orari extrascolastici.

Ha una struttura flessibile: grazie a pareti telescopiche che scendono dalla copertura, l’impianto può essere diviso in 3 aree per l’uso contemporaneo da parte di altrettante classi.

I materiali di costruzione, il pavimento e i rivestimenti delle pareti in legno di alta qualità, gli impianti, il riscaldamento a pavimento, i pannelli fotovoltaici in copertura, l’ampia illuminazione naturale ne fanno un’opera dagli elevati standard qualitativi, moderna e funzionale anche dal punto di vista del risparmio energetico.

Durante l’inaugurazione della palestra si è tenuta anche anche l‘intitolazione dell’Area Campus a Carlo Gramola. Con grande lungimiranza, Gramola che fu Sindaco di Schio dal 1957 al 1970, acquistò i terreni su cui oggi sorgono le scuole del Campus e li donò alla Provincia perché costruisse gli edifici degli istituti scolastici superiori garantendo di fatto la presenza di una cittadella degli studi a Schio.

«L’area campus nasce dal pensiero visionario di Carlo Gramola, al quale si deve anche lo sviluppo della zona industriale che in molti oggi ci invidiano – ha detto Orsi –. Carlo Gramola ha segnato la storia di Schio e ancora oggi sono tangibili i frutti del suo impegno e della sua avvedutezza. Era un convinto sostenitore dello studio e della formazione come strumento per garantire un futuro migliore e uno sviluppo della società in cui viviamo. In questa cittadella, frequentata da migliaia di giovani studenti, si concretizzano questi valori e principi e da oggi quest’area sarà per tutti noi il Campus Carlo Gramola».

Lungo il vialetto d’accesso alla palestra è stata installata una targa che ricorda le tappe più importanti dell’impegno di Gramola per Schio. Alla cerimonia erano presenti i figli Serenella, Roberto, Giorgio e Carla Gramola. «È grande l’emozione per essere qui oggi a ricordare la figura di nostro padre e il servizio che ha dedicato alla sua città per quasi tutta la sua vita. Ci pare doveroso, quindi, ringraziare l’amministrazione comunale di Schio, in primo luogo il sindaco Valter Orsi, che ha voluto rendere omaggio a Carlo Gramola per il suo impegno di amministratore, dedicando a lui l’area della “cittadella degli studi, l’attuale Campus – ha detto la figlia Serenella Gramola – La parola che tante volte abbiamo sentito usare da nostro padre è “spirito di servizio”. Così riassumeva quel suo mettersi a disposizione gratuitamente della comunità, essere parte attiva del senso civico, il mettere al primo posto il bene comune, proiettando lo sguardo oltre gli interessi del singolo. Onestà, serietà, rispetto  non erano parole vuote, per lui contavano tantissimo. Non amava i riflettori e le apparenze. Oggi siamo qui perché il suo esempio possa ricordare ai giovani che lo studio, l’amore per la conoscenza, sono valori preziosi, conquistati dai coetanei di nostro padre anche a prezzo di grandissimi sacrifici, per essere uomini liberi nel pensiero e nelle azioni. In altre parti del mondo sono beni ancora preclusi a molti ragazzi e ragazze. Fin da giovanissimo si è dedicato all’impegno nel mondo cattolico, sindacale, politico, ma forte è stata la sua attenzione per i giovani e la loro istruzione. Allievo salesiano, sostenuto da una fede profonda, ha fatto suoi i valori di Don Bosco considerando scuola e formazione le vie principali per rendere migliore il futuro delle persone. Dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende l’avvenire della società, diceva Don Bosco. Forte di questi principi, nostro padre ha saputo unire lo spirito industriale di Schio all’importanza di offrire istruzione e formazione alle nuove generazioni, tessendo un filo ideale tra la creazione della zona industriale e la cittadella degli studi, le due sue intuizioni più lungimiranti».

Nota tecnica

L’edificio si sviluppa su un unico piano ed è integrato da spazi accessori per le possibili attività sportive e non. L’accesso può avvenire da più percorsi: dal Campus, percorrendo i corridoi pedonali pavimentati, lungo il boulevard; dai parcheggi a nord nell’area; dall’esterno lungo via Luzio.

In lato est si trova la piccola piazzetta aggregativa che introduce agli ingressi della struttura sportiva.

Due entrate contrapposte immettono all’impianto. Una prima porta volge al parterre e alla gradonata per gli spettatori; la seconda alla grande sala sportiva e agli spogliatoi. Gli ingressi autonomi permettono un utilizzo in modi separati e pure per un possibile uso serale da parte della cittadinanza dopo gli orari scolastici.
Distributivamente l’impianto è predisposto per ospitare 3 classi contemporaneamente attraverso la divisione delle aree di gioco con teli che scendono dalla copertura. Formano spazi indipendenti per la ginnastica di circa 24×15 metri.

La flessibilità riguarda anche le discipline praticabili, dalla ginnastica al calcetto, passando per la pallavolo, la pallacanestro, la pallamano. Sono perimetrate aree di gioco regolamentari per tre campi separati di pallavolo, più una centrale sempre di pallavolo per le gare studentesche. Sempre una centrale per eventi sportivi di pallacanestro con canestri mobili ancorati alla copertura, e il più esteso come area di gioco per la pallamano.
Gli spogliatoi, completi di docce e servizi, come da norme Coni, sono organizzati in batterie di 6 locali contigui, raggruppati a due a due per permettere la contemporaneità d’uso di più classi.
Lateralmente alle aree di gioco, verso l’istituto Pasini, viene inoltre ricavato il deposito per le attrezzature sportive rimovibili.

Le tribune per il pubblico, gradonate contrapposte lungo il lato sud, permettono la capienza di 80 persone per fila, con un totale previsto di circa 320 sedute

Negli interni la pavimentazione è in legno di assoluta eccellenza, in parquet di varie essenze, da posizionare sopra piani ripartitori di 15 mm di spessore e sopra un supporto elastico di 10 mm.
Un sistema che presenta le migliori caratteristiche per gli utilizzi sportivi e per l’inserimento di riscaldamento radiante a pavimento.
Il rivestimento interno della grande sala principale, in coordinazione con la pavimentazione della palestra, è sempre in legno, con elevati standard acustici e alta riduzione dell’impatto.

I locali principali sono illuminati e aerati naturalmente. A questo è comunque aggiunta una ventilazione meccanica controllata, con sensori temporizzati e di rilevamento di CO2 che mettono automaticamente in funzionamento il ricambio d’aria. La presenza nel sistema di una pompa di calore, collegata ai pannelli fotovoltaici in copertura, può garantire all’occorrenza,
nei periodi più caldi, un leggero raffrescamento (non condizionamento), senza che questo incida sui consumi energetici.

 

 

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