Il governatore Luca Zaia riferira’ in commissione sull’inchiesta sui tamponi rapidi fatta da Report. E la seduta “sara’ a porte aperte. Non abbiamo nulla da nascondere, lo facciamo per i veneti”. A dirlo e’ lo stesso presidente della Regione, oggi in conferenza stampa. “Andiamo in commissione- conferma- in aula saremmo andati solo se potevano parlare anche i tecnici. E invece si sono arrabbiati perche’ vogliamo portare i tecnici: mi sembra strano. E’ un falso problema: se dobbiamo fare chiarezza, e’ giusto che parlino i tecnici”. Quindi attacca. “Deve finire questa farsa- tuona Zaia- i consiglieri si preparino, perche’ in commissione verranno sette o otto tecnici e parleranno tutti. Cosi’ tutti sapranno vita, morte e miracoli del Covid. Ci andremo anche io e l’assessore. La commissione sara’ a porte aperte e la faremo in sala di Consiglio, perche’ ci sia piu’ spazio. Non abbiamo nulla da nascondere, la facciamo per i veneti questa commissione”. Poi aggiunge: “Non voglio vedere la puntata di Report prima di andare in Consiglio, lo faccio per scelta”. Anche perche’ “ho fatto un’intervista di mezz’ora e mi hanno detto che sono apparso solo due o tre minuti”. Zaia quindi ribadisce che in Veneto “abbiamo aderito alle indicazioni dei tecnici rispetto a una diagnostica per lo screening usata da tutte le Regioni e in tutto il mondo. Se qualcuno dimostrera’ che questa diagnostica ha performance diverse da quelle reali, immagino ci sia un problema per il produttore”.

Il governatore veneto ci tiene a ricordare che “a marzo 2020 facevamo 2.000 tamponi molecolari al giorno e abbiamo avuto esiti di gran lunga di gran lunga inferiori sulla mortalita’ rispetto a dicembre, quando facevamo 75.000 tamponi al giorno di cui 25.000 molecolari. Non torna il conto”. Quindi, rileva Zaia, “se avessimo immaginato di fare solo i molecolari, avremmo lasciato a piede libero almeno due terzi dei positivi. Mi sembra ovvio, e’ un cane che si mangia la coda. E’ come l’uomo nella giara di Pirandello: salviamo l’uomo o rompiamo la giara? Se la teoria e’ che il tampone rapido non funziona e fa morire la gente, e’ altrettanto vero che trova due terzi dei positivi del giorno, dove il molecolare non arriva perche’ non ce n’e’. E ci fermiamo qui, perche’ questo e’ un tema di scienziati. Ma non posso accettare che si faccia credere che si poteva gestire l’epidemia in altro modo. Ricordo che abbiamo avuto un’ondata a dicembre, che nelle altre regioni e’ arrivata a febbraio. E nessuno ci ha ancora spiegato l’origine di questa ondata. L’Emilia-Romagna, che reputo una Regione dove si gestisce bene la sanita’, ha avuto piu’ morti di noi con meno abitanti”

 

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