”Decidere di inserire un proprio caro in casa di riposo è una scelta dolorosa, ma è anche un diritto. Purtroppo, in Veneto, questo sta diventando un privilegio e, visto che con l’invecchiamento della popolazione il numero delle persone non autosufficienti è destinato ad aumentare, il quadro non potrà che peggiorare nei prossimi anni”.

Lo denuncia il consigliere regionale del Partito Democratico, Claudio Sinigaglia, a margine della presentazione “del Libro bianco che denuncia la colpevole e consapevole inerzia del Governatore Zaia e della sua Giunta, dato che è dal 2001 che il Veneto aspetta l’approvazione della Riforma dei Centri Servizi Pubblici per Anziani – IPAB, per trasformarli in Aziende pubbliche di Servizi alla Persona (APSP) o in Fondazioni di diritto privato, dando così seguito a quanto statuito nella Legge statale n. 328/2000”.

“Un immobilismo veramente inaccettabile e dannoso quello di Zaia – aggiunge l’esponente dei Democratici – che sta portando al collasso un patrimonio storico delle nostre comunità composto da centoundici IPAB, le quali ormai presentano bilanci in rosso e continue esternalizzazioni del personale, private di aiuti per investimenti che consentirebbero loro di innovare le strutture”.

“E così l’inerzia della Giunta veneta porta a conseguenze gravissime – sottolinea il vicepresidente della Prima Commissione consiliare – un aumento pesantissimo della spesa a carico delle famiglie e dei comuni. E’ dal 2009 che non aumenta il valore della quota sanitaria (impegnativa) erogata dai Centri Servizi per Anziani e, di conseguenza, aumenta la retta, la quota alberghiera, che le Strutture chiedono alle famiglie, costrette ora a sborsare 1800/2000 euro al mese, con un incremento di almeno 400 euro rispetto al passato. Si tratta quindi di una vera e propria tassa occulta imposta dalla Regione a 35 mila famiglie, che pesa anche sui bilanci comunali, visto che gli Enti Locali devono integrare la retta di chi non ha i soldi per pagarla”.

“Ci sono poi, in Veneto, circa 7 mila posti letto accreditati in più rispetto al numero delle impegnative di residenzialità, che sono circa 25 mila – aggiunge Sinigaglia – il risultato è che migliaia di famiglie si devono pagare interamente la retta mensile che, in questo caso, sale fino a 3 mila euro”.

Così il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Stefano Fracasso “La popolazione veneta continua a invecchiare, gli ultra 65enni sono ormai il 22,3%. Dobbiamo aiutare le fasce d’età più fragili e, in quest’ottica, la programmazione regionale non sta andando nella direzione giusta. Zaia ripete spesso che non mette mani nelle tasche dei veneti, ma questo non è vero perché applica una tassa occulta: inserire un parente in una struttura assistita vale 100 milioni l’anno. E’ una questione di priorità. Altro che Veneto regione tax-free…”.

“Come Partito Democratico – continua Fracasso – avevamo presentato nello scorso bilancio una miniaddizionale IRPEF sui redditi sopra i 75mila euro, che avrebbe interessato solo il 2% dei contribuenti veneti ma, grazie alla quale, avremmo potuto aumentare di mille unità le impegnative di residenzialità, portandole a 26 mila, e di altre mille quelle per la cura domiciliare ad anziani non autosufficienti e disabili”.

“Inserire un parente in una Casa di riposo deve rimanere un diritto –  concludono Claudio Sinigaglia e Stefano Fracasso – non può essere un privilegio per pochi. Non esistono anziani di serie A e anziani di serie B, i contributi pubblici alle rette devono essere uguali per tutti. Noi vogliamo aiutare gli anziani, i disabili e le famiglie in difficoltà ‘a casa nostra’”.

Comunicato Stampa

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