In una piacevole armonia di scoperta genealogica, recentemente la pagina Facebook “Le nostre radici” ha svelato un affascinante capitolo della storia familiare con un post dedicato alla Famiglia Cerbaro di Schio. Attraverso questo racconto, si dipana un viaggio che collega le strade di Schio a San Domingo del Sud, in Brasile.

Il post, pubblicato sulla pagina Facebook ‘Le nostre radici’, rivela la storia straordinaria di Ferdinando Cerbaro (1853-1934) e Giuseppina Dal Fontana (1853-1923) che con i loro figli Gaetano, Pietro, Maddalena, Maria Luigia e Lucia, intrapresero un’avventura oltre i confini italiani. Particolarmente affascinante è il destino di Gaetano Cerbaro (1878-1963), uno dei figli, che non solo ha portato con sé il nome di famiglia, ma ha anche diffuso la melodia italiana in terre brasiliane. Musicista di talento, Gaetano ha fondato una banda a Forqueta, contribuendo a plasmare il panorama musicale locale con il suo tocco italiano. La storia di questa famiglia si lega indissolubilmente a San Domingo del Sud, dove nel 1914 hanno piantato le radici della loro nuova vita. Gaetano, unito a Theresa Guadagnin (1882-1949), ha portato avanti la tradizione musicale, creando un legame duraturo tra le due terre. La casa di Gaetano, ancorata a San Domingo del Sud da oltre 110 anni, è ora un monumento vivente, custodito amorevolmente dalla famiglia Cerbaro. Questa dimora racconta una storia di perseveranza e resilienza che ha resistito al passare del tempo. Il documentario Cerbaro, condiviso sulla stessa pagina Facebook, offre uno sguardo più approfondito sulla vita e la musica di questa famiglia intraprendente. San Francesco del Sud, con la sua storia che si intreccia con sfide e successi, ha accolto le famiglie italiane come i Cerbaro, contribuendo a definire il destino del villaggio con il loro lavoro instancabile e la loro fede incrollabile. La narrazione musicale della famiglia Cerbaro di Schio è una testimonianza tangibile della forza dei legami familiari e della capacità di trasportare la propria melodia attraverso confini geografici e generazionali.

SAN FRANCESCO DEL SUD

Storico: la storia di S. Domeniche del Sud, inizia intorno all’anno 1894. Quando sono arrivati i primi immigrati, hanno trovato che vivevano in queste terre, alcuni caboclos. Tutto era vergine uccide. Queste prime famiglie sono arrivate a piedi, portando i loro bagagli sulle navi da carico, sulla lombata dei muli. Hanno iniziato a rovesciare i boschi per costruire le loro case e fare le loro prime rocce.

Le prime famiglie che si sono insediate qui erano di origine tedesca e polacca, come Pedro Kich, Giacobbe Power, Cristiano Mohr e Teodoro Clark, provenienti da San Sebastiano del Cai. Alcuni non hanno resistito agli scontri, che si verificavano continuamente con i Caboclos e se ne sono andati. Le mentalità divergevano perché alcuni cercavano miglioramenti con il lavoro e i caboclos, che lavoravano poco, si opponevano ai prodotti degli altri.

Intorno al 1894 al 1900, arrivarono alcune famiglie italiane, provenienti dalla regione di bento Gonçalves, fiori di Cunha, Farroupilha, Caxias do Sud, Veranopolis e Antônio Prado. Tra loro c’erano: Vincenzo Lavretti, José Poleto, Modesto Favero, Angelo Castellani, Geronimo Busatto, Vergilio Tosatti e José Gatto.
Con l’arrivo di queste famiglie italiane, che si sono unite con le tedesche e quelle dei polacchi, sono riuscite a cacciare i caboclos, che, possessori che erano, sono partiti verso terre più lontane.
Questo villaggio è arrivato lentamente, anche se le terre erano molto fertili, ricche di pini e legno di legge.

La ditta Bertazzo, proprietaria del terreno, ha affollato i terreni e venduto sotto forma di lotti urbani rurali, chiamati colonie. Ogni colonia costava in media 500.000 reali e normalmente ogni colono possedeva una o più colonie.

Queste prime famiglie vivevano precariamente. Le case erano fatte di paletti roll, coperte di erba e pavimento battuto. La prima casa in pietra fu costruita da José Poletto nell’anno 1894, che oltre ad essere residenza serviva da bodega e negozio commerciale.

Alcuni anni dopo sono apparse le famiglie di Firmo Contini, Giosuè Mezzomo, Domeniche Brugnera, Ferdinando Cerbaro e João Canalli, con le quali, aggiungendo le altre, è emerso il primo villaggio di Capannone, nome che ha avuto origine da una casa esistente in località, avuta come casa di pascolo e atterraggio dei carrieri.

Poiché queste famiglie erano cattoliche e molto devote a Dio hanno costruito la prima Cappella nel 1907, avendo come patrono della Cappella S. Domingo, nome che ha dato origine a S. Domenica del Sud.

Verso il 1910, sorge il primo mulino di mais del signor Teodoro Clark che ha servito l’intera regione. Successivamente si è installato il primo mulino di grano e ferraia, che ha contribuito alla crescita della popolazione. Solo nel 1916 emerge la prima scuola, avendo come reggente il signor Geronimo Busatto, uno dei primi commercianti.

Fonte storico: Santa domenica del Sud (RS) Prefettura. 2015. Disponibile su: http://www.saodomingosdosul.rs.gov.br/index.php/historico.

Laura San Brunone

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