Ordinanze antismog al via. Le centraline di Arpa Veneto che registrano la qualità dell’aria nel vicentino non indicano per ora una situazione preoccupante, ma l’Accordo di Bacino Padano prevede che i Comuni intervengano con misure di contenimento degli inquinanti dell’aria dall’1 ottobre al 31 marzo di ogni anno, periodo in cui si registrano le maggiori criticità.

Questa mattina la Provincia di Vicenza ha riunito in videoconferenza sindaci e assessori all’ambiente del territorio per fare il punto della situazione e per concordare un’azione comune, nella logica che l’aria non conosce confini e che per ottenere risultati significativi è necessario fare squadra. Concetto chiaro e condiviso, tanto che c’erano oltre 50 Comuni collegati oltre al consigliere provinciale con delega all’Ambiente Matteo Macilotti e al dirigente dell’Area Tecnica della Provincia Filippo Squarcina.

La riunione si è aperta con l’analisi dei dati raccolti da Arpa Veneto durante il lockdown della scorsa primavera, che evidenziano le concentrazioni degli inquinanti (Biossido di azoto, PM10, Monossido di azoto) in assenza di traffico e con ridotta attività produttiva. Il risultato è sì un valore minore di inquinamento, ma in maniera non particolarmente significativa. Il che indica che le fonti di inquinamento sono molte.

“Già sapevamo che il traffico non è la principale causa di inquinamento da Pm10 -ha affermato Macilotti- ma il lockdown ci ha dato l’opportunità di verificarlo con maggiore precisione. Questo, assieme ad altri dati, ci permette di programmare interventi specifici su fonti che in misura maggiore incidono sulla qualità dell’aria, come il riscaldamento.”

Nel 2020 la Provincia di Vicenza ha messo a disposizione 100.000 euro per la sostituzione delle vecchie caldaie. Duecento vicentini, su 800 che hanno fatto richiesta, hanno ricevuto un contributo di 500 euro per l’acquisto di una caldaia dall’elevato rendimento energetico, quindi con valori inquinanti molto bassi. “Abbiamo un fondo di 100mila euro anche per il prossimo anno -prosegue Macilotti- Entro dicembre decideremo come utilizzarlo, ma stiamo valutando di intervenire sulla combustione di biomassa legnosa che è tra le principali fonti di emissione di polveri sottili, in particolare incentivando la messa in funzione di filtri nei camini aperti.”

Nell’attesa, i sindaci sono invitati ad adottare le ordinanze antismog con le stesse modalità e lo stesso contenuto dello scorso anno. Niente limitazioni ordinarie alla circolazione dei veicoli diesel euro 4, quindi, come invece prevedeva l’Accordo di Bacino Padano. L’emergenza Covid ha differito il divieto all’1 gennaio 2021. Le disposizioni contro l’inquinamento atmosferico prevedono 3 livelli (verde, arancione e rosso) e si fanno sempre più stringenti quanto più è alta la concentrazione di polveri sottili nell’aria. Riguardano il blocco del traffico dei veicoli più inquinanti, il divieto di sosta con motore acceso, la riduzione della temperatura del riscaldamento e il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa legnosa (stufe e camini).

La Provincia di Vicenza raccoglierà le ordinanze dei singoli Comuni nel portale Cambiamo Aria http://aria.provincia.vicenza.it/ in modo che i cittadini possano consultarle in maniera agile.

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