Una visita a sorpresa, nessuna preparazione preventiva e un racconto costruito sull’autenticità. È così che una troupe de Le Iene ha fatto tappa a Thiene per realizzare un servizio dedicato alle attività dei ragazzi di Engim, andato in onda nell’ultima puntata del programma di Italia 1. A guidare la squadra televisiva c’era Giulio Golia, volto storico della trasmissione Mediaset.

La presenza della troupe è stata annunciata solo poche ore prima. «Siamo stati avvisati la sera precedente», spiega Marta Rigo, direttrice di Engim Thiene. «Ci è stato chiesto di non preparare i ragazzi, perché l’obiettivo era raccontare uno spazio reale, così com’è vissuto ogni giorno». Una scelta che ha permesso di documentare con immediatezza il lavoro quotidiano del centro e l’approccio dei giovani coinvolti.

Le riprese sono iniziate al Sanga bar, per poi proseguire all’Officina del buono e delle idee, il laboratorio dove i ragazzi producono biscotti, pizze e altri alimenti serviti al pubblico. Successivamente la troupe si è spostata a Villa Fabris, visitando la guest house: qui i giovani erano impegnati nelle pulizie e nel riordino delle camere, sotto lo sguardo curioso – e ironico – di Golia, che ha verificato il risultato del loro lavoro. Ultima tappa all’Officina del bello, spazio dedicato al restauro, dove erano in corso interventi su alcune sedie.

Durante l’intera giornata il conduttore ha dialogato con i ragazzi, lasciando che fossero loro a spiegare attività, competenze e significato del percorso formativo. «Mi ha colpito la serenità con cui hanno vissuto l’esperienza», racconta ancora Rigo. «Hanno gestito l’interazione in modo naturale, dimostrando consapevolezza e professionalità».

Il servizio ha dato ampio spazio alle loro voci e al loro punto di vista, offrendo una narrazione della disabilità centrata su autonomia, lavoro e responsabilità. Un approccio che ha restituito un’immagine lontana dagli stereotipi, mettendo in luce capacità, impegno e passione.

Grande l’emozione tra i giovani protagonisti nel vedersi in televisione. «Continuano a rivedersi con orgoglio», sottolinea la direttrice. «Siamo soddisfatti del risultato: attraverso questo racconto siamo arrivati a molte persone e abbiamo mostrato che un altro modo di intendere la disabilità è possibile».

Il servizio, conclude  Marta Rigo, lancia un messaggio chiaro: creare contesti inclusivi e opportunità concrete permette alle persone di esprimere autonomia e competenza. «Quando si lascia spazio e fiducia, le cose accadono in modo naturale». Un esempio che, grazie alla cassa di risonanza televisiva, può diventare stimolo e modello anche per altre realtà.

Se vuoi rivedere il servizio de Le Iene, ecco il link

https://www.iene.mediaset.it/video/golia-ragazzi-down-un-lavoro-per-loro-e-possibile_1424560.shtml

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