E’ una domenica di grandi emozioni per gli appassionati di sport di tutta Italia chiamati a vivere una giornata di trepidazioni e  – speriamo – di gioie.

Si parte alle 15 quando Matteo Berrettini, romano classe 1996, sfiderà la stella del tennis Novak Djokovic nella finale del prestigioso torneo di Wimbledon, il più antico evento per questa disciplina: mai un italiano era arrivato a questo punto che fa dell’incontro con il campione serbo numero uno della classifica ATP un successo comunque vada.

Sei ore dopo e venti chilometri più in là, sarà invece la volta dell’Italia del calcio guidata da Roberto Mancini a far palpitare i cuori di milioni di tifose e tifosi che supporteranno la compagine azzurra nella difficile sfida con i padroni di casi inglesi timonati da Mr Gareth Southgate.

A ospitare la finalissima diretta dall’olandese Björn Kuipers, il tempio sacro del calcio d’oltremanica: lo stadio di Wembley per l’occasione riportato ad una capienza di 60mila spettatori di cui circa 45mila saranno supporters di Sua Maestà. A rappresentare l’Italia ci sarà comunque il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accompagnato dal sottosegretario con delega allo Sport Valentina Vezzali cui si aggiungerà poi in ogni caso anche Matteo Berettini a testimonianza di un’unione ideale tra le varie discipline sotto i colori della nostra bandiera.

Parallelismi anche nella pratica delle odierne sfide sportive: se da un lato il venticinquenne tennista è un astro nascente che si scontra contro un mostro sacro per sei stagioni numero uno al mondo e con un montepremi incassato di oltre 150 milioni di dollari, anche l’undici di capitan Chiellini secondo il rapporto economico redatto da Kpmg Football Benchmark vale 348 milioni contro i 660 milioni della nazionale inglese.

Sull’altro fronte caldo, se a Londra non mancano le polemiche per la leggerezza  con cui il governo inglese sta trattando la situazione dei contagi da covid in crescita esponenziale, con il primo ministro Boris Johnson apparentemente più interessato a riportare una coppa che sfugge alle mani britanniche dal lontano 1966 che al controllo della situazione pandemica, in Italia si è deciso per un profilo di maggior rigore con controlli anti assembramento e maxischermi a ingressi contingentati.

Caroselli a Thiene dopo Italia – Spagna

Nell’Alto Vicentino solo a Fara e a Thiene presso il parco di Villa Fabris saranno presenti dei maxischermi ‘istituzionali’: a Schio e in molti altri Comuni del comprensorio dove in molti avevano chiesto la partita in piazza, le amministrazioni hanno preferito rinunciare dando spazio all’iniziativa di locali  e ristoranti dove, pur col tutto esaurito attualmente registrato, gli spettatori risultano più ‘spalmati’ e gestibili.

Un profilo prudenziale che non esonera i singoli da atteggiamenti di responsabilità specie nel caso in cui…anche il cielo di Londra decida di accendersi d’azzurro.

Marco Zorzi

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