Che la diocesi di Vicenza avesse dato disponibilità ad ospitare i migranti della nave Diciotti, lo ha scritto stamani, il Corriere della Sera, che ha parlato di un numero di profughi, per i quali si sta cercando posto in tutta la provincia.
Ad annunciare il possibile arrivo dei ‘disperati’ è stato durante la messa delle 8, il parroco di Malo don Giuseppe, che avrebbe dato disponibilità per quattro persone. Un gesto già fatto dallo stesso parroco tempo fa, con un numero di rifugiati, che nel frattempo, hanno trovato lavoro e sono andati via dalla ‘sua’ Chiesa.
Al momento, non si hanno certezze, ma anche dalla diocesi di Padova è stata data la disponibilità all’accoglienza, quindi il trasferimento dei migranti della Diciotti, la maggior parte proveniente dall’Eritrea, potrebbe riguardare non solo Malo, ma anche gli altri comuni dell’Alto Vicentino.
Don Giuseppe negli ultimi due mesi era finito sui giornali locali e nazionali per la presa di posizione netta nei confronti del fenomeno migratorio. La prima volta, era stato accusato di ‘fare politica’, poi, nei giorni scorsi, aveva spiegato: ‘Come può un parroco custodire il silenzio, far finta di niente, girarsi dall’altra parte a fronte di ingiustizie, a morti annegati, a scelte contro la vita? Che uomo sarei se per la buona armonia nella comunità non richiamassi e non orientassi ai veri problemi, ignorassi la radicalità evangelica dell’amore al prossimo? Vi fidereste di un parroco che celebra la confessione per i fanciulli di terza elementare e non richiama gli adulti alla gravità dell’indifferenza, dell’egoismo, della chiusura, del ricercare solo il proprio benessere a fronte di tanta sofferenza che ci circonda?Ascoltereste chi predicasse il disinteresse per il povero o che invitasse la comunità a cacciare quanti provengono da un altro Paese perché ci defraudano del nostro conto corrente? Che vi predicasse che tutti sono ladri, violentatori, spacciatori e che non dobbiamo fidarci di nessuno?’
Parole forti che avevano chiarito la sua posizione, che ha tenuto a ribadire, non affonda le radici in ideologie politiche, ma rientra nel suo ruolo di uomo di Dio.
di Redazione Altovicentinonline