Il canile rimane della Ulss rimane aperto per almeno un altro anno e intanto continua anche l’accordo con quello di Arzignano, dove i cani vengono mantenuti al costo di 3,20 euro al giorno l’uno. Ma nel frattempo, per la soluzione definitiva del problema, prende corpo l’idea di una struttura nuova di zecca a Schio, di proprietà dei comuni.

Lo hanno deciso i sindaci del distretto 2 della Ulss 7 Pedemontana (ex Ulss 4 Alto Vicentino), che allo scadere della convenzione quinquennale, hanno stabilito il rinnovo fino ad agosto 2019.

Il canile di Marano resta quindi attivo, con l’intera struttura di cattura e trasporto degli animali randagi, feriti o vittime di incidenti.

Poi la decisione sarà da rivalutare e rimettere al consenso della conferenza dei sindaci. Ma nel frattempo, da anni si discute su quale potrebbe essere la soluzione ideale per gli animali che non hanno una famiglia e che, tuttavia, non possono rimanere per strada né nelle case dei volontari delle associazioni animaliste.

Intanto, sarà valutata la proposta di aprire un canile nuovo di zecca, gestito direttamente dai volontari che già si occupano ampiamente nel territorio.

“Il comune di Schio ha dato disponibilità di un terreno e si occuperebbe anche della realizzazione della struttura- ha spiegato Robertino Cappozzo – presidente della conferenza dei sindaci della ex Ulss 4 – Fino a poco tempo fa avevamo il problema di non sapere dove costruire un canile di proprietà dei comuni, ora questo ostacolo non c’è più. Schio si è dimostrata sensibile e messo a disposizione una porzione di terra che ci consente di non dovere più fare riferimento ai privati, mentre oggi dipendiamo da qualcuno che abbia una struttura adeguata. Sarebbe poi da concordare la gestione – ha concluso Cappozzo – Quasi certamente sarebbe affidata alle associazioni animaliste che già operano nel territorio. Finalmente si prospetta la soluzione definitiva ad un problema che abbiamo da anni. E’ vero che il numero dei cani randagi è diminuito ed è aumentata la sensibilità delle persone, ma la questione esiste ancora e finalmente pare si sia trovata la soluzione”.

Anna Bianchini

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