Lì, dove tutto sembra consumarsi, nei luoghi di cui i notiziari di tutto il mondo raccontano ogni giorno violenze e soprusi subiti dal popolo palestinese, sono arrivati sei amministratori veneti. Tutti a proprie spese. Tra loro anche due rappresentanti dell’Alto Vicentino: Sandro Maculan, sindaco di Zugliano, e Giovanni Koprantzelas, assessore comunale di Santorso. Dal sud di Hebron, nella regione di Masafer Yatta, sono tornati con un peso nel cuore, un vero e proprio macigno.

A completare la delegazione veneta, invitata e seguita dai volontari di Operazione Colomba, c’erano:  Vania Trolese vicesindaca del Comune di Camponogara, Francesca Benciolini  assessora del Comune di Padova,  Jacopo Buffolo assessore del Comune di Verona,  Giovanni Selmo assessore del Comune di Vicenza e, aggregata, anche Giorgia Macrelli, assessora del Comune di Cesena.

“È stata soprattutto un’esperienza di ascolto nata dalla richiesta di agire arrivata in questi mesi dalle piazze delle nostre città, dai nostri consigli comunali e dalla necessità di vedere personalmente quanto viene denunciato da mesi. Abbiamo potuto toccare con mano le quotidiane violenze e la continua violazione dei più elementari diritti umani subite in particolare dagli abitanti dei villaggi dove i volontari di Operazione Colomba operano da anni a fianco della popolazione palestinese-raccontano al ritorno del viaggio-Abbiamo potuto constatare come le terre e le proprietà vengano sottratte con la forza, l’impossibilità di spostarsi e di avere accesso all’acqua, la violenza dei coloni israeliani che si insediano e agiscono in modo impunito terrorizzando e, talvolta, assassinando la popolazione costituita principalmente da famiglie di contadini dedite alla pastorizia e alla coltivazione delle olive”.

Sono più di mille i palestinesi assassinati dall’IDF e dai coloni in Cisgiordania dal 7 ottobre 2023. “Questo è stato rafforzato dai riscontri riportati a Tuwani dagli attivisti nonviolenti Hafez e Mohammed Huraini e da uno dei registi del documentario premio oscar No Other Land, Basel Adra, che ci hanno testimoniato la resistenza civile e il coraggio quotidiano di queste comunità.Una situazione che colpisce in forme diverse ma sempre penalizzanti anche i cittadini e le cittadine palestinesi di Betlemme e degli altri territori occupati, così come ci hanno testimoniato rappresentanti dell’associazionismo locale e il Sindaco di Betlemme Nicola Maher Canawati-continuano ancora in coro gli amministratori-Quello che abbiamo visto qui in questi giorni conferma quanto da più parti si sta denunciando: il governo israeliano, oltre all’azione genocidaria in atto a Gaza, nel resto del territorio sta realizzando una sistematica operazione di sostituzione etnica, sottoponendo la popolazione palestinese ad un drammatico regime di apartheid e di privazione di diritti. La testimonianza nonviolenta di tanti operatori e operatrici umanitarie provenienti da diversi paesi – tra cui l’Italia e anche Israele – che abbiamo visto nella loro preziosa presenza a fianco di queste popolazioni ci spinge innanzitutto a chiedere con ancora più determinazione il ripristino della legalità e il rispetto dei diritti umani in quella regione martoriata. È un impegno che chiediamo a tutte le istituzioni. Questo breve viaggio, realizzato a nostre spese nei territori israeliani e palestinesi, ci sollecita a proseguire l’impegno anche a livello locale, promuovendo occasioni di conoscenza reciproca e di relazione tra le nostre comunità e quelle israelo-palestinesi, con particolare attenzione alle giovani generazioni. In un contesto segnato da gravi difficoltà quotidiane, limitazioni alla libertà di movimento e assenza di prospettive, abbiamo potuto incontrare una comunità che ha scelto la nonviolenza e la resilienza come forma di resistenza. Per questo, intendiamo promuovere la costruzione di un progetto di cooperazione tra enti locali, volto a favorire scambi culturali, visite, esperienze educative nei territori della Cisgiordania, dove realtà palestinesi ed israeliane attraverso l’incontro, il dialogo e il rifiuto della violenza possano costruire una società che garantisca a tutti eguali diritti.”

La testimonianza del sindaco di Zugliano. “Questa esperienza mi ha permesso di conoscere e apprezzare quanto i giovani volontari di Operazione Colomba svolgono a fianco della popolazione rurale del Masafer Yatta, territorio palestinese dove i nativi vengono privati dei loro fondamentali diritti” afferma Sandro Maculan, che aggiunge:  “lo fanno in modo discreto, silenzioso, senza armi, per dissuadere e/o documentare le violenze dell’esercito e dei coloni israeliani. Torno carico di speranza: vedere in mezzo a tante violenze gesti di umanità e consapevolezza da parte dellla popolazione di quei villaggi della necessità di agire in modo nonviolento”, precisandoquanto un leader degli attiviti di Tuwani, Hafez Huraini, ha detto: “la non-violenza funziona” .

Quella di Maculan è stata un’esperienza forte che, nella commemorazione del 4 Novembre a Zugliano, ha voluto riportare. Specialmente ai giovanissimi studenti delle scuole medie. “Tutto ciò è uno sprone a dar loro voce e chiedere con fermezza il rispetto dei diritti umani in quelle terre-conclude il sindaco Maculan- Il nostro impegno di amministratori locali sarà ancor più quello di favorire scambi e relazioni tra le nostre comunità locali e quelle israelo-palestinesi”.

di Redazione AltovicentinOnline

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